Fra Angelo da Copertino

Pittore dell'ordine dei minori Cappuccini di Terra d'Otranto attivo nel XVII secolo, emerse dall'oscurità nel corso dell'800, quando l'interesse per la storia locale ebbe un eccezionale incremento quantitativo e qualitativo attraverso gli scritti dell'Arditi e del De Giorgi. La sua attività pittorica fu permeata di tutti quegli interessanti fermenti manieristici introdotti da Gianserio Strafella e diffusasi, secondo i canoni controriformistici, da Donato Antonio D'Orlando. Fra Angelo, infatti, seppe sintonizzarsi con l'atmosfera dei Seicento, ricca di implicazioni devozionali, adottando un modo di dipingere che, per i suoi effetti chiaroscurali, per quella predilezione per le tinte scure e per una sottile vena di sensualità che percorre soprattutto certe immagini femminili, si potrebbe agevolmente collegare al filone della grande pittura barocca romana post-caravaggesca. Fra Angelo, al secolo Giacomo Maria Tumolo, nacque a Copertino il 4 marzo 1609 da Bartolo e Lucia Turi. A 19 anni scelse di indossare il saio cappuccino ed entrò nel convento di Rugge, unica sede di noviziato in Terra d'Otranto. Da quel momento si perde di lui ogni traccia biografica. Non accadde così per la sua opera pittorica di cui, invece, si trovano esemplari in molti centri salentini. Da Ruffano a Tricase, da Casarano a Martina Franca, da Copertino a Nardò, da Alessano a Gallipoli, da Melendugno a Galatina, da Lecce a Scorrano a Salve la sua pittura è stata oggetto di efficace propaganda religiosa.

Periodo: XVII sec.
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