Comunicazione del Sindaco: Biblioteca Comunale e Istituzione del " Fondo Antonio Prete ".

Scheda di dettaglio

Alle ore 17.20, nella Sala Angioina del Castello di Copertino, il Segretario procede all’appello: - presenti n.18 Consiglieri – assenti n.3 (Ciccarese,Frisenda,Bonuso);

Presiede la seduta il Vicepresidente del Consiglio Mauro Valentino;

Il Presidente Mauro Valentino sottopone all’esame del Consiglio l’argomento monotematico ad oggetto: “Comunicazione del Sindaco – Biblioteca comunale e istituzione del Fondo Antonio Prete”, ed effettua il seguente intervento:
- “ Dò lettura di alcuni telegrammi pervenuti. Telegramma del Governatore Onorevole Nichi Vendola, del Prefetto Tafaro e del Ministro Onorevole Raffaele Fitto, i quali si dichiarano impossibilitati a prendere parte a questo incontro per motivi istituzionali.
Io ringrazio tra i presenti alcune presenze istituzionali, ringrazio il nostro assessore provinciale Dottore Pando, il consigliere regionale Andrea Caroppo, il consigliere regionale Manni. E il Presidente della Provincia di Lecce, dottore Antonio Gabellone.
Prima di passare la parola al dottore Gabellone, mi sia consentito esprimere un mio pensiero personale in merito al Consiglio comunale odierno. Per me è motivo di grande emozione essere qui. Onore, prestigio e lo faccio in qualità di vice Presidente del Consiglio comunale di Copertino, in assenza del nostro Presidente del Consiglio comunale, l’amico Cosimo Frisenda, assente per motivi personali.
Lo faccio in questa location, in questo ambiente estremamente particolare, il nostro amato castello di Copertino, in presenza di tante personalità, sia politiche ma anche civili. Tante personalità, uomini e donne che hanno fatto e continuano a fare della conoscenza, della sapienza, dello studio e dell’erudizione la loro ragione di vita. Presiedere questo Consiglio comunale poi, in una location così particolare, nel nostro amato castello, che è la culla della maestria, dell’imponenza, delle grandiosità architettoniche di un tempo, accresce ancora di più tale prestigio.
Si concludono con oggi due giornate di studio, ieri presso il rettorato dell’università del Salento e oggi qui nel nostro castello. Due giornate che hanno visto come protagonisti studiosi, storici, poeti, docenti universitari, provenienti da ogni angolo d’Italia. Il meglio della conoscenza, della sapienza, della cultura letteraria.
La presentazione non l’ho fatta prima, ma la faccio ora con grande applauso. Il tutto è ruotato intorno a un nostro illustro concittadino, il professore Antonio Prete. Uno è senza dubbio tra i più stimati critici in Italia per quanto riguarda lo studio del pensiero e della figurazione letteraria, nonché docente universitario e apprezzatissimo studioso del grande Giacomo Leopardi.
Ha tenuto e continua a fare cicli di lezioni e seminari in molte università straniere. Un nostro illustre concittadino, uno di noi, un copertinese come noi, in giro per il mondo a seminare cultura e sapienza. È una grande soddisfazione sapere che il nucleo librario costitutivo della costituenda biblioteca comunale sarà composto da testi di sua proprietà, che ella ha deciso di donare alla sua comunità, alla sua amata città, in segno di amore, affetto e attaccamento.
La nostra città si arricchisce del migliore panorama della cultura salentina, italiana e universitaria. Le giunga, professore Prete, il mio personale ringraziamento e dell’intera assise cittadina e di tutti i copertinesi, unito a un affettuoso abbraccio. Grazie ancora.
A margine dei lavori del Consiglio comunale ci sarà una sua lectio magistralis.
Passo la parola al Presidente della Provincia di Lecce”.

Il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone interviene:
- “Io ringrazio il Sindaco per avermi voluto qui a Copertino e dicevo all’amico mio assessore Pierluigi Pando che Copertino è il secondo punto di riferimento, oltre al Comune di residenza.
Un ringraziamento al Presidente del Consiglio facente funzione, a tutti i consiglieri, agli amministratori e naturalmente ai consiglieri regionali presenti, le istituzioni presenti. È un gran bel momento, devo dire che una delle prime volte che venni qui con il Sindaco posi a lui un interrogativo. Era un gran peccato avere delle strutture così, un castello bellissimo, e non vederla utilizzata. Misi a disposizione me stesso e l’amministrazione che rappresento per tutte quelle utili collaborazioni che potevano tornare positive per migliorare, per fare in modo che questo contenitore vivesse momenti importanti, soprattutto dal punto di vista culturale.
Nei giorni passati ho inaugurato a Acquarica la ristrutturazione di un castello, a Parabita un teatro messo su nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione. Oggi sono qui a partecipare a un evento culturale importante che ha contraddistinto Copertino in questa due giorni di approfondimento, di studio. Di studio che pone la città di Copertino come un centro veramente effervescente, frizzante, che della cultura vuole fare un punto di riferimento della propria attività. La scommessa si può vincere se in questo percorso si rende partecipe la cittadinanza. E la presenza di tanta gente oggi testimonia come questo obiettivo è riuscito. Coinvolgere tanta gente significa apprezzare e condividere le vostre iniziative.
Sono qui anche per rendere omaggio e per dare un segnale di gratitudine al professore Antonio Prete. In Provincia abbiamo messo su un progetto, il parco letterario, che vuole ritornare su quelle che sono le intelligenze, su quelli che sono i contributi culturali dei nostri uomini, degli uomini della terra del Salento.
Noi abbiamo l’abitudine di guardare lontano, di guardare verso altri lidi, trascurando, lasciando da parte quelle che sono le nostre risorse, soprattutto in campo culturale. Copertino lo sta già facendo, quindi noi come Provincia siamo ben lieti di poter contribuire su dei percorsi che riguardano la cultura, ma anche altri aspetti che soprattutto sulla cultura incentrino uno sforzo particolare. Al professore Antonio Prete va il mio ringraziamento. È uomo di questa terra che ha avuto la possibilità di arricchire il suo bagaglio, di poter crescere a Milano e poi le sue frequentazioni a Parigi hanno ulteriormente arricchito la sua vena culturale.
E poi l’ispirazione in lui determinata dal Leopardi che ne fa un critico letterario, un poeta particolarmente apprezzato. Ecco perché gli sforzi che vengono compiuti dal territorio vanno sostenuti dall’amministrazione provinciale. Questo lo si può fare con atti semplici, come la presenza, ma anche con dichiarazioni messe per iscritto. La possibilità di avere un fondo librario, letterario, che viene donato alla città da parte del professore Prete, significa arricchire uno strumento di cultura quale la biblioteca con la quale noi vogliamo collaborare.
La Provincia di Lecce viene riconosciuta polo del sistema bibliotecario nazionale. E intorno a questo strumento noi vogliamo costruire e arricchire le diverse realtà bibliotecarie della Provincia di Lecce. La possibilità, quindi, di far sì che un territorio cresca in maniera omogenea, puntando e scommettendo in modo particolare su quelle professionalità, su quei personaggi, su quelli uomini che comunque, lontano dal Salento, intendono spendersi e contribuire alla crescita di una terra che sentono propria, collegata al loro cuore e pensiero.
L’augurio è la certezza di poter contribuire a questa evoluzione. Anzi, io sono dell’avviso che noi cresciamo insieme e la sinergia, il rapporto di stretta e forte collaborazione determinerà per il Salento la possibilità di sviluppo che integra i diversi segmenti all’interno dei quali l’amministrazione provinciale si impegna giornalmente. La cultura non è fine a sé stessa, è sviluppo, crescita di un popolo. Secondo alcuni è anche sviluppo economico. Intorno alla cultura cresce, si sviluppa, si determina il progresso, la speranza, il futuro di un popolo. E sulla cultura abbiamo scommesso molto e pur nelle difficoltà in cui oggi gli enti locali si dibattono, tra rispetto del patto di stabilità, debiti e quant’altro, pur in queste situazioni di difficoltà gli enti locali hanno il dovere di investire in cultura. Se questo non avvenisse non ci sarebbe vita, speranza e futuro per un popolo”.

Il Presidente Mauro Valentino ringrazia il Presidente ed invita il signor Sindaco a effettuare il suo intervento.



Il Sindaco introduce e relaziona:
- “Grazie Presidente e grazie a tutti per la loro presenza. Stamattina ho fatto un brevissimo saluto in questa sala e ho anticipato la mia emozione e la mia partecipazione a questo momento. Quando il professore mi ha contattato, insieme a Luca, per elaborare questo momento di confronto, questo momento culturale, questo momento di riconoscimento di omaggio a Antonio Prete, io non potevo che essere entusiasta, accettare subito e darmi da fare in maniera quanto più appassionata possibile.
Io voglio in questa circostanza dare un grazie immenso ai consiglieri e alla Giunta per la fiducia che mi ripongono ogni quel volta propongo un’attività culturale in questo anno di attività amministrativa. È una cosa che mi spinge a lavorare, a approfondire, a organizzare questi momenti che sono fondamentalmente capaci di elevare una comunità, capaci di dare una risposta, capaci di dire che Copertino vuole e deve essere momento di riferimento effervescente. Momento di riferimento, momento che deve fare in modo che Copertino sia per tutti coloro che vogliono partecipare, che vogliono confrontarsi, che vogliono dare un contributo alla cultura salentina e non solo partecipare a Copertino.
Continueremo a farlo, pur nelle ristrettezze economiche che il Presidente Gabellone annunciava. È il capitolo cultura in sé, convincere prima sé stessi e poi gli altri a impegnare risorse per quello che diventa un bene che riverbera nell’intera comunità effetti positivi. Il mio grazie ai consiglieri e alla Giunta che mi danno questa possibilità di collaborare in questi momenti.
Antonio Prete. Io l’ho conosciuto molto tempo fa, insieme a Giuseppe, suo fratello, quando mi coccolò a Milano. Mi ha accolto nella sua casa. Una persona che definisco semplice e grande, nel senso che come tutti i grandi è una persona molto semplice. Non voglio aggiungere altro.
Io di Antonio conosco la sua grande umanità, la sua sensibilità e ricordo quei temi bellissimi, tutte le cose che mi hanno formato e hanno fatto sì che andassi avanti nel mio lavoro, nella mia vita, nel mio impegno sociale e politico.
Stamattina un’altra tua chicca, quella tua bellissima lettura in dialetto, che ci ha commosso e ci ha fatto sentire quello che racconti. Il fruscio, la fabulazione di tua madre sul nulla. Stupendo, non so cosa aggiungere. Ho apprezzato moltissimo le parole che gli altri tuoi colleghi hanno speso su di te. Sono cose che non si possono dimenticare. Ecco perché di fronte a questa occasione che Carlo Alberto hanno voluto mettere su non potevamo che rispondere in maniera positiva.
Il caso ha voluto e noi l’abbiamo fatta coincidere con questo termine lavori della struttura della biblioteca. Un progetto che si completa in questo momento. Quale migliore occasione di questa? Antonio dona una parte dei suoi libri a Copertino. Noi accogliamo questo dono, omaggiamo Antonio, cominciamo a riversare sull’intera città la possibilità che ripartendo da questo momento della nuova biblioteca, ripartendo da questa voglia di impegno culturale Copertino abbia una nuova rinascita. Io sono convinto che ce la può fare questa comunità. Abbiamo avuto momento di empasse, momenti di delusione sociale, dovuta a tante questioni. L’importante è che rinasca quello spirito di un nuovo rinascimento copertinese che pure c’è stato e di cui questa comunità ha bisogno.
Come non cogliere questi due momenti. Antonio che va in pensione, ci dona i suoi libri, Antonio che torna, i locali terminati. Mettiamoli insieme e eccoci qua a omaggiare Antonio.
Io vorrei spendere due parola sull’idea della biblioteca. Tutti i presenti sono capaci a affermare, a dichiarare quello che per noi e voi tutti può essere momento di confronto o strumento di intervento quale la biblioteca comunale. Sicuramente rappresenta un’agorà dello studio, dell’aggiornamento e del comprendere all’interno di un’area sociale, soprattutto se alla biblioteca si aggiunge un collegamento di rete grazie al quale non c’è posizione periferica né situazione ai margini, ma interazione aperta entro cui il fondo ospitato in un luogo viene a essere conosciuto, visitato da tutti i fruitori. Quella di Copertino può diventare un’agorà telematica di libri localizzati, sì da permettere a un giovane a poter accedere al pianeta biblioteca. Attraverso la Provincia, un’interazione nazionale.
La fruizione della ricerca, dello studio e degli incontri culturali del fare cultura nella biblioteca si unisce a un’attività annuale. Io ricordo che Copertino, in questa bellissima struttura, è teatro di incontri interdisciplinari. Quest’anno abbiamo avuto un momento esaltante, abbiamo avuto il professore Cingolani. Ci ha illuminati, tenuti lì sulle sedie nella sua esposizione stupenda di quella che è la sua ricerca. È riuscito a portare non solo a livello nazionale Lecce, ma addirittura a livello internazionale. Io so di un suo impegno in America.
A proposito di qualche preoccupazione che ho colto nell’ultimo intervento di qualche consigliere, non vogliamo essere di una sola disciplina. Vogliamo caratterizzarci, ma in maniera interdisciplinare. Su questo punto aprirei un confronto con l’intera comunità, capace di dare suggerimenti, stimoli, su come noi vogliamo concepire questa piccola nostra biblioteca. Sicuramente non è una grande città, ma uno strumento che possiamo utilizzare in maniera intelligente. I contributi di tutti saranno bene accolti.
Dicevo di questo nostro impegno estivo, dove noi ospitiamo uomini di cultura appartenenti a scuole di diverse tradizioni culturali e nazioni, non solo europee, per relazionare e interloquire su temi specifici che sono proposti, cioè la logica del pensiero poetico nella sua eccezione immaginativa e simbolica, e lo studio dell’identità come narrazione. E qui Antonio è maestro.
Lo scopo è quello di costituire un polo di attenzione verso il sapere della letteratura, inteso come strumento di conoscenza del significare tramite le immagini del riconoscerci attraverso le narrazioni. In un mondo che mira alla conoscenza delle cose si mira al riconoscimento dell’umano di cui la letteratura con le altre sciente umanistiche è centro formativo, nel modo idealogico e creativo. In effetti immaginare significa usare linguaggio a modo di letteratura, vuol dire cominciare a sapersi raccontare, essendo il raccontarsi già identificarsi. È chiaro che è un percorso che vede Copertino iniziare queste tappe, ma io chiederei a Antonio di starci vicino in questa nostra volontà di mettere su questo momento culturale di formazione. Io sono sicuro che conoscendo Antonio non mancherà nel sostenerci e suggerirci momenti formativi. Come dire, abbiamo già anticipato che vorremmo continuare questi momenti di seminario e di confronto estivo che facciamo non Intellego da anni. Io chiederei a Antonio un impegno a fare in modo che questa settimana di cultura e confronto diventi sotto la tua guida una tua collaborazione attiva, per dare un tuo contributo e fare in modo che volendo creare quel momento interdisciplare che dicevo poc’anzi diventi un momento di confronto per Copertino, per il Salento e non solo. Sono convinto che da questo punto di vista non mancherà l’incoraggiamento di Antonio.
Chiedo ancora di continuare a credere in questo percorso culturale perché sono convinto che una comunità cresce e riesce a dare un indirizzo, un contributo, un esempio ai giovani solo se cresce la cultura, solo se il confronto è sempre aperto, capace di dialogare con tutti, garantendo a tutti partecipazione, democrazia e crescita culturale”.

Il Presidente Mauro Valentino – cede la parola al Consigliere Regionale Andrea Caroppo.

Il Cons. Regionale Andrea Caroppo: -“Grazie Presidente. Un saluto al Sindaco, al Presidente della Provincia e a tutto il Consiglio comunale riunito qui stasera e alla cittadinanza. Un saluto speciale al professore Prete che non conosco, ho l’occasione per conoscerlo. Ho una grande fortuna, che gli viene tributato un onore così importante. Nel pieno della sua attività decidere di donare una parte di sé alla propria comunità è un atto interessante e importante. È giusto che la sensibilità del Sindaco e dell’amministrazione abbia tributato queste due giornate di studio, che coincidono con un atto concreto dell’inizio di questo percorso della nuova biblioteca comunale, con i suoi libri che saranno lo zoccolo duro e il nucleo costitutivo.
Colgo al volo quello che diceva il Sindaco, do un consiglio. Si è pensato negli ultimi anni, con l’avanzare delle tecnologie, che i libri fossero superati. Dico, invece, una nuova tecnologia, l’i-pod. Stiamo tornando alla struttura del libro. Continuare a investire sul libro è una cosa decisiva.
Certo, la biblioteca deve aprirsi, da un punto di vista dell’accessibilità, e il luogo all’interno del quale sorgerà da nuova biblioteca è strategico. Io voglio parlare della Sala Borsa di Bologna, la biblioteca che provi a aprirsi in futuro, che diventi un incontro.
Un’occasione di attrazione tra le manifestazioni culturali, che possa non rappresentare quel timore reverenziale. Lo dico per i miei coetanei, che possa rappresentare quell’appeal in modo tale che ci possa essere un connubio tra nuove tecnologie che possano mettere insieme libri e musica e che possa rappresentare uno strumento per aggregare questa comunità importante di Copertino”.

Il Presidente ringrazia il Consigliere Regionale e passa la parola al Consigliere Pietro Nestola che ha chiesto di intervenire.

Il Cons. Pietro Nestola: – “Io sono il capogruppo dell’associazione Partecipare per Cambiare. Le porto il saluto di questa associazione. Fondamentalmente questa sera sono contento di essere qui perché mi sento orgoglioso di essere copertinese. Copertino ha una grande tradizione e lei, professore, questa sera ha rinverdito questo concetto. Le dico grazie per il suo gesto nobile in quanto Copertino, per un insieme di motivazioni, non aveva più una biblioteca. Da stasera nasce una nuova biblioteca impostata sulla cultura, sulla cultura che lei ha potuto esprimere nei vari luoghi e ambienti. È un paese senza cultura non è un paese, una città senza cultura non è una città. Questa sera la nostra Copertino ritorna a essere una città viva, che fonda le sue origini in una nuova concezione, la cultura. E pertanto a nome della mia associazione le dico grazie”.

Il Presidente cede la parola al consigliere Tonio Tondo.

Il Cons. Tonio Tondo: – “Solo per dire che il nostro sostegno a questa iniziativa è stato ed è completo perché riteniamo risponda a un’esigenza profondissima in questo momento nel Mezzogiorno e nelle nostre comunità. Che il sud e l’intera Italia sia interessata in questo momento a una regressione culturale è sotto gli occhi di tutti. E questo determina un peggioramento delle condizioni civili e di vita economica. Chi pensava che la cultura fosse estranea ai processi economici oggi si deve ricredere. I popoli che stanno avendo un avanzamento sono quelli che producono e apprezzare di più la cultura, i valori dell’istruzione, della scienza.
La presenza di Antonio Prete è una cosa importante perché segna la possibilità che la nostra comunità si ritrovi. Che la politica nel nostro paese abbia frantumato identità, abbia rotto orizzontalmente e trasversalmente i legali e le relazioni comunitarie, anche questo lo avvertiamo e lo soffriamo. Che la cultura possa essere strumento e percorso di vita lungo il quale noi possiamo ritrovarci, anche questa è una cosa importante perché ci mette nelle condizioni di ricreare un cammino e un’idea del futuro. Noi auspichiamo che la biblioteca nasca non solo come una struttura fisica, ma come una proiezione nella nostra mente e nel nostro cuore.
I libri sono persone, non sono carta. Le biblioteche non sono luoghi, sono persone che si manifestano, insieme di persone. In ogni libro non c’è solo l’autore, ma ci stanno i personaggi. Le biblioteche sono i luoghi più affollati anche quando non c’è nessuno che legge, perché nelle biblioteche ci stanno i volti, le storie, le narrazioni di persone che hanno fatto la storia. Questo non lo dico io.
Al Sindaco ho detto, attenti che noi non abbiamo avuto una biblioteca nella nostra città. Non è che dobbiamo riprendere una tradizione, non l’abbiamo mai avuta. Noi abbiamo avuto delle stanze nelle quali abbiamo… Quando c’erano le stanze c’erano dei libri e delle persone che tentavano di dare in prestito questi libri. Oggi non è così. Noi abbiamo bisogno di un’istituzione culturale intorno alla quale la nostra comunità si ritrovi. Abbiamo bisogno di buone istituzioni. Purtroppo ogni istituzione si sta chiudendo dentro se stessa. Anche le scuole buone, quelle che funzionano, purtroppo sono sempre più autoreferenziali. Noi, invece, abbiamo bisogno di respiro, di aria, di aprire le finestre, di far circolare idee nuove, fresche. Ne abbiamo bisogno nel sud e nel nostro paese.
Qualche settimana fa Marc Fumaroli disse che all’Italia spettava il compito di rimettere in movimento le grandi idee per l’Europa, così come aveva fatto durante il Rinascimento. Antonio, che è un grande studioso di Leopardi, può insegnare a tutti noi che la più bella opera di Leopardi è lo Zibaldone. Noi ricordiamo le poesie, ma è lì che ci stanno tutti i frammenti della vita e lui in una biblioteca mette insieme questi frammenti, uno affianco all’altro, per cercare di determinare un’armonia vitale. Lui cercava l’armonia della vita attraverso questo lavoro faticosissimo. Oggi, invece, abbiamo bisogno di uno Zibaldone collettivo. Forse non abbiamo una grande individualità, un grande poeta, però abbiamo tante belle intelligenze di tipo europeo universale. Non abbiamo bisogno di culture chiuse in se stesse, ma di culture aperte che riordinano tutta l’armonia della quale noi abbiamo bisogno.
Noi sappiamo che la globalizzazione ci sta frastornando. Sappiamo anche che la comunità locale può essere una protezione, però abbiamo bisogno di qualcosa che ci aiuti a camminare in maniera aperta, spedita, a guardare a tutto quello che avviene nel mondo e a stare dentro con la nostra vita, con il nostro cuore, con il nostro pensiero dentro gli avvenimenti del mondo. La cultura non è un fatto astratto, è la vita delle persone, la cultura è prima della politica. Non perché la politica non sia importante, ma non c’è la politica se non c’è la cultura e l’orientamento ideale. E della cultura la poetica e la letteratura sono le narrazioni più belle e artistiche dell’uomo. Non perché la scienza o la biologia non spieghi cosa è l’uomo, ma la poesia spiega quale è il cuore dell’uomo. Come diceva Pascal, senza il cuore non è possibile neanche la scienza.
Antonio penso testimonia con il suo impegno, con la sua grande capacità di partecipare alla narrazione europea della cultura, non locale, universale. A me piace ricordare questo impegno che lui ha assunto nella nostra città in questa proiezione europea e mondiale. Grazie”.

PRESIDENTE: – “Grazie al consigliere”.
- “Maestro Stifani, adesso sono consentiti gli interventi dei consiglieri comunali dal momento che stiamo verbalizzando. Una volta chiusi i lavori le garantisco che le darò la parola”.
- “Ci sono altri interventi? Non ci sono. Passo la parola al signor Sindaco”.

Il Sindaco effettua l’intervento conclusivo

SINDACO: – “Solo per chiudere i lavori consiliari con un impegno. Voglio ringraziare tutti gli intervenuti, in particolare l’intervento di Tonio, con il quale avevo avuto un primo confronto. È chiaro che mi vedo d’accordo con quello che tu hai detto, come faccio mio quel tuo augurio, che diventi la cultura strumento di aggregazione sociale e confronto sociale che deve nuovamente caratterizzare la nostra bella cittadina. È pur vero che qualche momento di fibrillazione c’è stato, ma faccio comunque mio questo invito che non posso non rivolgere a tutti i consiglieri e a tutti i cittadini. Questo momento che diventi un momento di rinascita, di un nuovo modo di stare insieme. Sotto la regia di Antonio, penso sia possibile fare tutto questo. Antonio, dacci una mano anche in questo. La tua figura serve per ricominciare un percorso di vita nuovo e più capace di dare risposte più serene e avanzate per la nostra comunità.
Voglio comunicare che proporrò una prima tappa per allestire… Oltre al fondo Prete, ci sarebbe da valutare la possibilità della libreria Milella che avrebbe dei testi che possiamo valutare e vedere se sono vicini a questo nostro percorso nuovo. Sarà un argomento che affronteremo con calma anche nelle commissioni consiliari. Buonasera a tutti.

Il Presidente Mauro Valentino ringrazia il Sindaco e dichiara chiusa la seduta.


  • Data di pubblicazione: 29.10.10
  • Numero: 48
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