Approvazione verbali sedute del 11/05 - 13/05 e 10/06 c.a.

Scheda di dettaglio

Alle ore 09,00 il Segretario procede all'appello : presenti n.16 Consiglieri - assenti n.5 Consiglieri(Chiriatti,Inguscio,Alemanno, Esposito, Nestola).

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda dichiara valida la seduta, informa il Consiglio che per un disguido l'interrogazione presentata dal Consigliere De Lorenzi non è stata portata in aula, invita il Consiglio ad esprimersi per l'approvazione dei verbali delle sedute consiliari svoltesi in data 11/05 - 13/05 e 10/06/2010;

Il Consigliere Mauro Valentino, in qualità di capogruppo di IO SUD, effettua una dichiarazione preliminare per comunicare al Consiglio e all'intera cittadinanza che dichiara cessata l'alleanza programmatica con la lista ALBA NUOVA COPERTINO MEETUP(legge documento agli atti);

Il Consigliere Tondo Antonio chiede lettura dei verbali;

Il Presidente inizia la lettura solo degli interventi del Cons. Tondo;
Dopo la lettura di parte degli interventi della seduta dell'11/05 il consigliere Tondo chiede di non proseguire nella lettura;

- Entra il Consigliere Maria Rosaria Ruberti(presenti 17 Consiglieri);

A questo punto la lettura del verbale viene sospesa e il C.C. passa alla votazione su invito del Presidente.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Visti i verbali delle sedute consiliare precedenti, svoltesi in data 11/05 - 13/05 e 10/06/2010 comprendenti le delibere CC dal n.05 al n.21, che si allegano al presente atto ;

Ritenuto dover approvare detti verbali consiliari dandoli per letti;

Visto il parere favorevole, allegato al presente atto, espresso dal responsabile del servizio in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell'art.49 del decreto legislativo n.267 del 18.8.2000;

Con n.17 voti favorevoli espressi in forma palese da n.17 Consiglieri presenti e votanti;

D E L I B E R A

Di approvare gli allegati verbali delle sedute consiliare precedenti, svoltesi in data 11/05 - 13/05 e 10/06/2010 comprendenti le delibere CC dal n.05 al n.21, che si allegano al presente atto ;



COMUNE DI COPERTINO

CONSIGLIO COMUNALE DELL'11 MAGGIO 2010

Alle ore 17,55 il Segretario procede all'appello : presenti n.20 Consiglieri - assenti n.1 (Bonuso);

l Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.1 dell'ordine del giorno ad oggetto: "Comunicazioni del Sindaco", ed invita il Sindaco ad intervenire

SINDACO - Sono stato sollecitato e invitato in conferenza dei capigruppo a comunicare quanto è successo e demerso sulla stampa locale e ripreso in tutti i dibattiti della nostra città con riferimento alla posizione e alla comunicazione da parte dell'assessore Del Prete, avendo lo stesso rimesso le due deleghe. Devo subito precisare che questa dimissione delle deleghe il sottoscritto non le ha mai accettate, tanto è che l'assessore Del Prete sta continuando a lavorare regolarmente. Ha lavorato per la redazione del bilancio comunale.
Io voglio precisare queste incomprensioni di carattere politico amministrativo. I copertinesi sanno perfettamente la situazione di stallo in cui si è venuto a trovare l'ufficio tecnico comunale di Copertino, con particolare riferimento alle problematiche relative alla riscossione di oneri e standard.
Qui apro una parentesi molto importante. Io sono stato edotto dall'ufficio comunale di una situazione che si potrae dall'85. Mi riferisco al condono della legge 47/85. Cosa voglio dire? Io mi sono allarmato perché purtroppo la situazione di queste pratiche non sono ancora definite. Che cosa vuol dire? Che pervade un po' tutta la nostra cultura questo senso della precarietà e dell'approssimazione, per cui è successo che o per propria iniziativa personale o mal indirizzati dai nostri tecnici i nostri cittadini hanno pensato bene di versare poche rate della stessa pratica, senza proseguire fino al pagamento degli oneri con il conseguente ritiro della concessione a costruire in sanatoria. Questo comporta un approfondimento dettagliato. Quelle pratiche vanno evase, vanno definite, nell'interesse prima dei cittadini, di chi ha chiesto il condono, perché si tratta di un bene primario, importante, che comporta sacrifici per l'intera vita delle nostre famiglie e quindi solo in questo percorso è intervenuta quella che io chiamo incomprensione, perché l'intervento dell'assessore Del Prete era mosso dalla volontà da lui stesso enunciata pubblicamente del principio: pagare meno, pagare tutti. E questo è un principio che va perseguito, ma con queste tappe e questi approfondimenti.
Una volta chiarita questa circostanza e con la certezza che l'ufficio non si è mai fermato da quando questa amministrazione si è insediata e ha determinato il percorso della discussione della evasione degli oneri con la certezza che questo sta avvenendo. Prova ne sia che tutti quanti gli interessati hanno ricevuto la richiesta, stanno regolarmente pagando con buona pace di tutti, ma soprattutto con il principio della legalità e che tutti quanti devono contribuire a quello che è il costo della vita di questa comunità.
In questo senso tutti abbiamo avuto la certezza che le nostre preoccupazioni siano state approfondite con questo percorso delineato, per cui ritengo che la questione sia chiusa con questo chiarimento che questa sera ho voluto comunicare al Consiglio e all'intera città.

PRESIDENTE - Prego consigliere Esposito.

CONSIGLIERE ESPOSITO - Io non entro nel merito della questione perché non mi interessa. Qualche precisazione sono costretto a farla. Quando si dice che la situazione è dal 1985 in piedi, io non credo che sia esatto. Bisogna distinguere le varie sfasi dei procedimenti. Quando io sono diventato assessore all'urbanistica nel 1993, ai lavori pubblici, lì le pratiche non erano state neanche toccate, ma durante l'amministrazione Prete tutte le pratiche di condono sono state definite dal punto di vista urbanistico. Noi affidammo a tecnici esterni e l'istruttoria è stata completata, quindi tutte le pratiche potevano avere la concessione edilizia. Il discorso del condono '85 era chiuso dal punto di vista dell'ufficio urbanistico. Altra cosa è la riscossione degli oneri e degli standard. Il meccanismo non si è inceppato nell'85, ma successivamente, quando l'ufficio non ha dato corso alla riscossione. Non ha verificato che dopo la prima rata non ci sono stati versamenti. Diamo al Cesare quello che è di Cesare.

PRESIDENTE - Prego consigliere Tondo.

CONSIGLIERE TONDO - Signor Sindaco, intanto ritengo che non ci fosse bisogno di una sollecitazione perché lei venisse in aula a fare delle comunicazioni. Avrebbe dovuto già farlo senza che fosse sollecitato. Perché? Perché questa questione mi sembra che ormai sia datata nel senso che la prima iniziativa di Del Prete è venuta un po' di tempo fa.
Questa iniziativa secondo me deve essere trasmessa, rappresentata al Consiglio comunale. Noi dobbiamo avere gli atti, le lettere. Noi non possiamo diventare una comunità che parla soltanto. Noi dobbiamo avere gli atti a disposizione, i documenti. La democrazia funziona solo così, non solo con le parole. Mi dispiace, ma gli atti noi non li abbiamo. Nelle comunicazioni del Sindaco non c'è uno straccio di lettera. Io personalmente rivendico l'accesso a questi atti, sennò sarò costretto a chiederlo a nome della n. 241, perché è mio diritto sapere e conoscere la lettera dell'assessore o le lettere, perché mi dicono che sono più di una. Se sono più di una a maggior ragione la cosa si moltiplica.
Questo è un atto di trasparenza che deve diventare normale nell'attività amministrativa, non ci può essere una richiesta. Non si può promettere che noi mettiamo in rete tutte le informazioni che riguardano la vita sociale e poi la vita nostra, quella della Giunta e quella del Consiglio comunale, la riteniamo coperta da una riserva. Non c'è riserva che tenga ed è la prima questione fondamentale. Poi chiedo anche se è vero che l'assessore Del Prete, oltre che a scrivere al Sindaco, ha anche interessato altri organi dello Stato. Questo lo dobbiamo sapere. Non perché abbiamo la curiosità pelosa di venire a conoscenza di fatti che possano turbarci, oppure dall'altra parte metterci soddisfazione. No, non è questo il motivo. È sempre per una esigenza di completezza dell'informazione. Sarebbe grave che io dovessi venire a conoscenza, per esempio, di una denuncia quando ancora il problema non è stato affrontato dagli organi istituzionali. Se Del Prete ha posto delle questioni che riguardano il funzionamento dell'attività istituzionale, degli uffici o della Giunta o del Consiglio comunale, la sede adatta è la Giunta e il Consiglio comunale.
L'altra questione, perché ci sono diversi filoni, è questa. Il Sindaco fa riferimento al condono 1985. Io non entro nel merito, però noi vogliamo sapere quali sono le questioni aperte e l'entità di queste questioni. Non voglio sapere i nomi di chi ha pagato la prima rata e la seconda e poi non ha continuato a pagare. Io non sono tenuto da consigliere comunale ad avere questa precisione analitica delle questioni, però ritengo che devo venire a conoscenza dell'entità del fenomeno questione per questione. I condoni, gli standard, altri prelievi da parte del Comune, la Tarsu. Tutte queste questioni qui, caro assessore, le dobbiamo sapere. Noi chiediamo a lei una relazione analitica su queste questioni.
Vogliamo sapere che cosa significa questo. Perché? L'ha detto il Sindaco, l'ha fatto capire. Quando si creano queste questioni qui significa che la vita democratica di un paese è minata dalla furbizia di Tonio Tondo che ritiene che possa tranquillamente non pagare una contravvenzione perché il poliziotto o chi per lui non gli chiederà mai di pagarla. E questo che cosa comporta? Una corruzione del meccanismo democratico, cioè: tu non pagare però mi puoi votare. Questo non è possibile più! Era possibile nei vecchi sistemi, era possibile quando la spesa pubblica allegramente andava avanti! Non è possibile più oggi, lo sappiamo! Dobbiamo avere il coraggio di affrontare le questioni di petto, con grande senso di verità e di trasparenza.
L'altra cosa che io non posso accettare, anche se io come giornalista dico che il dibattito attraverso la stampa ben venga, però non deve essere a scapito del dibattito istituzionale. Deve integrare continuamente il dibattito istituzionale. Queste cose Del Prete le sa. Lui giustamente utilizza i giornali perché i giornali sono istituzionalmente orientati a favorire questo dibattito pubblico, però si deve anche preoccupare di far funzionare il sistema della democrazia, cioè la Giunta e il Consiglio.
Io mi aspetto una relazione analitica della situazione, di tutte le pendenze ancora in atto, dello stato dell'arte, cioè di quello che gli uffici stanno facendo per affrontare le questioni, delle conseguenze finanziarie sugli equilibri del bilancio, a partire dal prossimo bilancio di previsione. Io ritengo un errore aspettare la fine di giugno, stiamo andando verso la metà dell'esercizio. Un Comune che funziona deve rispettare la prima scadenza, anzi, secondo me dovrebbe fare il bilancio di previsione entro il 31 dicembre dell'anno per il quale si chiude l'esercizio. Stiamo andando, invece, a metà esercizio. Ma Dio mio, questo comporta sicuramente una distorsione dell'attività istituzionale. Gli enti che funzionano approvano i bilanci entro il termine del 30 giugno. Poi se c'è qualche modifica si può tornare in Consiglio comunale e si fa una variazione al bilancio che è stato approvato. Posso anche dire: lo facciamo entro la fine di gennaio ma adesso siamo a metà maggio. A metà anno parliamo del bilancio di previsione dell'esercizio in corso. Non è possibile. Significa che il Comune non funziona, che le istituzioni del Comune non funzionano, che i servizi del Comune non funzionano.
Dobbiamo retrodatare la lancetta dell'orologio del Comune. Io mi aspetto che l'assessore Del Prete chiarisca questa sera il senso delle sue lettere se le ha fatte. A me non risulta, io non ho avuto nessuna lettera né formale né informale. Quante sono queste lettere? Che cosa c'è scritto in queste lettere? Non è una questione personale tra Del Prete e il Sindaco, è una questione che riguarda problemi collettivi, soprattutto perché ha scritto, perché non vorrei che avesse scritto perché ci sono dei problemi di impostazione da parte della Giunta come organo complessivo. Quando un assessore da solo assume un'iniziativa isolata, significa che qualcosa non funziona. Se lui che tutto sta funzionando io sono contento e dirò di essere soddisfatto. Però Del Prete questa sera deve parlare. Considero un suo dovere come è un nostro diritto ascoltare le cose che ha detto. Considero importante che le lettere che ha scritto al Sindaco vengano rese pubbliche perché i cittadini e i consiglieri comunali devono conoscere la sostanza delle cose, non solo quello che lui ha detto tramite la Gazzetta del Mezzogiorno.

CONSIGLIERE DE LORENZI - Le riflessioni fatte dal consigliere Tondo sono condivisibili. Anche noi del PD riteniamo che sia giunto il momento di fare chiarezza. Le notizie che noi abbiamo avuto sono solo e esclusivamente quelle che l'assessore Del Prete ha dato alla stampa. Sarebbe chiaramente un atto di democrazia quello di discutere e capire sostanzialmente se tutte le problematiche che sono emerse in questi due, tre mesi non sono emerse solo verbalmente, ma anche attraverso delle comunicazioni a vari enti. Si dice, a altre istituzioni che operano al controllo della pubblica amministrazione.
Chiaramente penso che tutto questo sia una richiesta legittima, tenuto conto che il Consiglio comunale è l'organo supremo dove si devono affrontare tutte queste problematiche. Penso che non ci sia niente di strano, nella vita democratica bisogna affrontare i problemi con serenità. Per questo noi del PD invitiamo l'assessore Del Prete a renderci edotti di tutto ciò che è avvenuto, anche per tranquillizzare la città e il Consiglio comunale.

PRESIDENTE - Prego consigliere Alemanno.

CONSIGLIERE ALEMANNO - Mi associo alle richieste fino a ora avanzate. Sebbene fin dal primo momento noi della nostra associazione abbiamo dimostrato solidarietà per l'azione intrapresa dall'assessore, a questo punto anche noi vogliamo delle risposte ufficiali e gradiremmo sapere se le richieste avanzate dall'assessore hanno avuto una risposta dall'ufficio competente e se sono stati dati dei tempi entro cui si procederà alla riscossione.

PRESIDENTE - Altri interventi? Prego Sindaco.

SINDACO - Io sono intervenuto e io ho il dovere di chiudere queste mie comunicazioni. Forse sono stato un po' omissivo per il fatto che nel '93 si era completato l'iter amministrativo delle pratiche del condono. Purtroppo è successo che molti di questi cittadini interessati non hanno proseguito quanto necessario con pagamento delle rate e addirittura qualche pratica mancante di qualche documentazione per integrare la pratica. Do atto del fatto che l'amministrazione Prete con l'assessore Esposito l'iter l'aveva completato, così come ha precisato il professore Esposito.
Per quanto riguarda le altre sollecitazioni io tengo a precisare che ho già chiarito che l'invito dell'assessore Del Prete ha non ottenuto il risultato, perché stavano già operando gli uffici in quella direzione. Probabilmente c'era una sconnessione con l'ufficio tecnico dell'assessore Del Prete dei servizi finanziari con l'ufficio tecnico che stava già operando in quella direzione. Vi assicuro che non è facile. Non è facile perché oltre alla carenza di organico attuale dell'ufficio tecnico ci sono anche pratiche che bisogna riprendere, vedere che fine hanno fatto queste pratiche, lo stato di ogni pratica, ricomunicare agli interessati, reinvitare gli interessati a pagare. Questo percorso parallelo con il difetto della comunicazione tra i due percorsi ha generato questo piccolo corto circuito, né più né meno. Non voglio replicare al consigliere Tondo perché né di furbizia né si può parlare in questo consesso di corruzione. Sono parole molto gravi che non appartengono a questa amministrazione, nella maniera più assoluta.
La furbizia secondo la quale io non ti faccio pagare e tu mi voti. Era questo il senso. E non è così. Ti posso assicurare che questa amministrazione... Se vogliamo, l'invito dell'assessore Del Prete andava in questa direzione: attenzione che stiamo tutti attenti. E noi così l'abbiamo recepito, con quel piccolo difetto di comunicazione, garantendo a tutti che le pratiche saranno evase, sono e state evase, stanno continuando a pagare tutti gli interessati. Nessuna furbizia e nessuna omissione di pagamento. In questa direzione, con questo impegno ribadito oltre che nel programma amministrativo anche questa sera, questa amministrazione andrà avanti.

PRESIDENTE - Per fatto personale, prego.

CONSIGLIERE TONDO - Io ripeto il concetto. È una corruzione della democrazia non richiamare alla responsabilità il cittadino al pagamento delle tasse e delle imposte. Ci può essere anche un motivo per cui Tonio Tondo in quel preciso momento non ha i soldi per pagare l'imposta, e questo è un problema sociale. Però in uno stato di diritto, in un sistema che deve funzionare... La Grecia è saltata per questo! Per la corruzione! La democrazia non funziona quando c'è un atteggiamento di inerzia! Tu stesso hai detto che questi cittadini sono stati ma consigliati! Io ritengo che comunque ciascuno debba fare il suo dovere, a cominciare dal Sindaco, perché le regole, le leggi bisogna rispettarle. Poi aspetto sempre che l'assessore Del Prete ci chiarisca il senso della sua iniziativa. Perché? Se dovesse essere soltanto per conquistare qualche titolo sul giornale io direi: a questo punto scegliamo un argomento meno importante di questo qui.


PUNTO 2 O.D.G.
Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottoporre all'esame del Consiglio il punto n.02 dell'ordine del giorno ad oggetto: "Approvazione verbale della seduta consiliare del 24.02.2010", ed invita il Consiglio ad esprimersi per l'approvazione del verbale della seduta consiliare svoltasi in data 24.02.2010;

Non essendoci interventi in merito il C.C. passa alla votazione su invito del Presidente.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Visto il verbale della seduta consiliare precedente, svoltasi in data 24 febbraio 2010 comprendenti le delibere CC dal n.01 al n.04, che si allega al presente atto ;

Ritenuto dover approvare detto verbale consiliare dandolo per letto;

Visto il parere favorevole, allegato al presente atto, espresso dal responsabile del servizio in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell'art.49 del decreto legislativo n.267 del 18.8.2000;

Con n.20 voti favorevoli espressi in forma palese da n.20 Consiglieri presenti e votanti;

D E L I B E R A

Di approvare l'allegato verbale della seduta consiliare precedente, svoltasi in data 24 febbraio 2010 comprendenti le delibere CC dal n.01 al n.04.



PUNTO 3 O.D.G.

ll Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.3 dell'ordine del giorno ad oggetto: "PUG: esposizione documento programmatico - Avvio del procedimento", ed invita il Sindaco ad intervenire;

SINDACO - Io ho già chiarito in conferenza dei capigruppo quale è il senso di questa iniziativa oggi in Consiglio comunale. Abbiamo condiviso la circostanza che il Pug è un atto di Giunta, ma io intendevo portare in Consiglio questo argomento avendo predisposto un documento che ho distribuito a tutti i consiglieri perché intendevo aprire su questo argomento un dibattito che al di là del documento già redatto da parte dell'amministrazione intendevo avere solleciti, riscontri, integrazioni e tutto quanto può essere utile perché cominciamo un percorso molto importante per la nostra città. Voi sapete che il Pug è uno strumento talmente importante che abbiamo il bisogno e il dovere di redigerlo, approvarlo e farlo funzionare.
Io non elencherò e non vi leggerò il documento perché nella prima parte si fa un elenco di tutta la normativa regionale sottesa a questo procedimento. Devo dire che l'assessore Barbanente ha fatto un ottimo lavoro e penso che sia un lavoro che altre regioni ci stanno invidiando, nel senso che è riuscita a dare indirizzi normativi. Poi dipenderà da ogni singolo ente svilupparli e radicarli nel proprio territorio. Noi cercheremo all'interno di questo quadro che l'assessore Barbanente ha delineato di metterci il nostro Pug, calare le nostre esigenze attraverso questo processo che porterà all'approvazione del Pug e che stasera intendiamo iniziare.
Noi sappiamo che il nostro stato della pianificazione a Copertino è in una fase di stallo. Abbiamo lo strumento di carattere generale che è nato già vecchio. Io ricordo le battaglie non solo in Consiglio comunale, ma non è colpa di nessuno. I tempi sono stati questi. Ricordo le battaglie in Consiglio comunale, nei partiti, quelle dei tecnici di Copertino che denunciavano alcune anomalie. Quella che principalmente mi ha colpito e mi è rimasta nella mente era l'anomalia dei comparti.
Ognuno di noi vive questa anomalia. Noi abbiamo 21 comparti dei quali realizzati due, tre. E attraverso il nostro lavoro si sa quanto è difficile realizzare il comparto. Quella filosofia urbanistica era frutto di una vecchia concezione che poteva andare bene negli anni '80. Quando è stato approvato il nostro PRG, nel 2000, era già vecchia e superata, e soprattutto era incongrua e non idonea a quello che era il nostro territorio comunale, fatto di piccoli lotti, piccoli suoli, frazioni di suolo, per le quali i nostri genitori hanno investito denaro e lavoro, che mal si concilia con lo strumento comparto rispetto al loro desiderio o aspettativa per costruire la casa per il figlio. La normativa è particolare, prevede un piano, prevede il sacrificio di alcuni proprietari di terreno che devono rinunciare al loro desiderio pur di realizzare il comparto.
Il Pug nell'ambito di questo nuovo sistema normativo delinea un approccio metodologico del tutto nuovo, al quale approccio il PRG di Copertino dovrà essere conformato. Noi vogliamo soprattutto tenere conto dei seguenti aspetti. La pianificazione deve essere condivisa e le previsioni di piano praticabili. Già smontiamo con il vecchio concetto del comparto.
La componente strutturale del piano deve definire il contesto e gli ambiti in cui si realizzano i contenuti della componente programmatica. La componente programmatica deve definire il quadro degli interventi da realizzare nel breve e medio periodo, a partire dalle domande emergenti, dalle occasioni di investimento e dalle risorse pubbliche e private utilizzabili mediante una selezione di obiettivi prioritari e una valutazione di tempi e risorse necessarie all'attuazione.
Il Comune farà ricorso alle cosiddette pratiche perequative che consentono di evitare o attenuare ricorso a vincoli di esproprio, la cui attuazione risulta difficoltosa. Potrebbe individuare previsioni condizionate, la cui attuabilità di queste previsioni è subordinata al verificarsi di determinate circostanze, come la realizzazione di infrastrutture o il completamento delle trasformazione in contesti limitrofi. Cosa vuol dire? Molto spesso noi diamo il permesso a costruire senza le strutture esistenti. E questo è un grave handicap, con tutto il percorso negativo che di questo ne consegue.
Vi deve essere un rapporto tra parte strutturale e parte programmatica del piano favorendo accordi tra i diversi soggetti territoriali. Accordi caratterizzati da flessibilità, vale a dire che lascino invariati gli obiettivi di lungo periodo, ma li coniughino con obiettivi mutevoli di breve periodo. Vi deve essere un rapporto tra piano e politiche territoriali, anche in funzione delle risorse comunitarie relative al ciclo di programmazione 2007 - 2013. E qui ci agganciamo ai finanziamenti comunitari. Dovranno essere valutate le concrete capacità operative locali stimabili sulla base delle risultanze e dell'interazione sociale da attivare nel processo di pianificazione anche volte a raccogliere in modo trasparente le istanze di intervento degli operatori privati. Profit e non profit, a garanzia dell'effettiva realizzabilità delle previsioni del piano. Naturalmente dette istanze dovranno essere vagliate in relazione ai sopra indicati criteri del nostro Pug e alle politiche di salvaguardia e valorizzazione delle varianti strutturali.
Noi effettueremo le scelte localizzative in piena trasparenza tramite le procedure di manifestazione di interesse. Questo è un altro elemento molto importante, un grande strumento operativo. Consentiranno di individuare le aree e interventi non solo sulla base della compatibilità territoriale e urbanistica definita dal Pug, ma sulla base della ottimizzazione dell'interesse pubblico, compatibilmente con le politiche di tutela del Pug e dei criteri di dimensionamento. Il Pug deve stabilire i comparti urbanistici o altri meccanismi che consentono l'applicazione del principio della perequazione introdotto dall'Art. 2 della legge regionale 20/2001 e di quanto indicato all'Art. 14 della medesima legge. A questo scopo il Pug può suddividere il territorio comunale in distretti perequativi, individuati in base allo stato di diritto e al stato di fatto, indipendentemente dalla destinazione specifica, pubblica o privata, assegnata loro dal disegno del piano urbanistico.
Questo è un elemento importante, di grande operatività. È la novità. Noi possiamo attraverso questo strumento non dico superare la destinazione dei suoli, ma ottimizzare quella destinazione nel migliore modo possibile. In quella famosa frase di urbanistica partecipata, dicevamo tempo fa.
Chiaramente questa disciplina urbanistica deve comunque essere finalizzata al contenimento del consumo di suolo, al risparmio energetico e all'uso di tecnologie ecocompatibili e sostenibili, alla riduzione dell'inquinamento acustico e luminoso, all'aumento della permeabilità dei suoli urbani, anche mediante la previsione di specifici indici di densità vegetazionale e di reti ecologiche quali fattori di rigenerazione ambientale degli insediamenti urbani, all'abbattimento delle barriere architettoniche, allo sviluppo della mobilità pedonale e ciclabile.
Il nostro Pug si articolerà in due grossi momenti: le previsioni strutturali e quelle programmatiche. Io sto cercando di fare una sintesi del documento che è a disposizione dei consiglieri.
Il processo di costruzione, e qui mi rivolgo al consigliere Nestola, dovrà essere scandito non solo dalle tappe determinate dalla legge regionale 20/2001, ma anche dalla fase di coinvolgimento e di confronto con la popolazione. Il piano dovrà essere in tal senso un piano partecipato, discusso e costruito con la gente e articolato come appresso indicato. Una prima fase progettuale finalizzata alla redazione del DPP, Documento Programmatico Preliminare, dovrà essere svolta attraverso incontri di lavoro strutturati con associazioni, professionisti, operatori economici, settori produttivi, mondo della scuola e tutto quanto il resto. Nella seconda fase progettuale, relativa alla redazione del Pug, si dovranno tradurre gli obiettivi del DPP in sette progettuali, attraverso l'attivazione di un laboratorio progettuale permanente per incontri, dibattiti e confronto delle idee, in una continua interazione tra conoscenze tecniche e conoscenze diffuse, secondo una sequenza temporale di temi in discussione da definire in modo flessibile in corso di redazione del progetto e con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
Verranno utilizzate forme di cooperazione interistituzionale e copianificazione fino alla fase di avvio di elaborazione del Pug mediante lo strumento della conferenza dei servizi, sia per acquisizione dei pareri da parte degli enti terzi coinvolti nel procedimento, sia per condividere con gli enti sovraterritoriali le tappe significative del processo di formazione del piano. Sarà compito della Giunta comunale, come previsto dal Drag, con un atto di indirizzo al quale viene attribuito un significato non solo formale in quanto esso è finalizzato a chiarire gli obiettivi politico programmatici per cui si intraprende la elaborazione del Pug; secondo, le forme di partecipazione e concertazione interistituzionale che saranno adottate; terzo, la dotazione strumentale in termini di risorse umane e tecnologiche con cui si intende portare a compimento la costruzione del nuovo strumento urbanistico.
Gli strumenti saranno l'ufficio del piano, la carta tecnica regionale, il Sit e la informatizzazione. Per piano partecipato intendiamo e vogliamo coinvolgere gli attori economici e produttivi, le aziende agricole, gli operatori turistici, gli operatori delle settore delle costruzioni delle infrastrutture, gli operatori industriali e commerciali.
Un altro strumento di partecipazione sarà il forum del Pug. Un forum accompagnerà in diverse forme l'intero processo del piano, interagendo sia con la costituzione del quadro conoscitivo, sia nella costruzione degli scenari e del progetto del piano.
Io avevo anche tra le mie carte elaborato un programma che leggo in sintesi. Chiaramente è solo una indicazione, l'invito lo faccio a tutti per vedere cosa possiamo insieme redigere e formalizzare.
Dopo questo avvio del procedimento attraverso questa discussione in Consiglio comunale noi faremo un atto di Giunta, il vero atto di indirizzo, che terrà conto di questa discussione, degli incontri con i tecnici e di tutti i suggerimenti dei privati cittadini che vogliono collaborare a questa formazione.
La terza fase sarà la costituzione dell'ufficio del piano e poi mano mano tutti quelli incontri pubblici con il meccanismo di coinvolgimento e partecipazione che vedrà tutte le associazioni, categorie, operatori commerciali e industriali interessati. Vogliamo sventare il pericolo che al di là delle buone intenzioni del PRG e al di là della lunga gestazione, abbiamo poi vissuto in prima persona un PRG strumento superato. Se, invece, diamo i tempi giusti a questo nostro progetto del Pug e nel fase preliminare riusciamo a coinvolgere tutti gli operatori commerciali, industriali, tecnici professionisti... Io l'altra volta ho vissuto in varie fasi il PRG come strumento generale e vi posso assicurare che molte osservazioni che venivano dai tecnici erano fondate, dovevano essere ascoltate. Purtroppo succede che lo studio astratto teorico, anche letterario, porta a conseguenze pratiche molto spesso inaccettabili. Se, invece, il percorso viene invertito, utilizzando gli strumenti tecnici, scientifici, professionali, ma ascoltando chi opera sul territorio, chi è radicato, chi conosce le nostre esigenze, probabilmente lo strumento nascerà nella maniera più idonea possibile per le nostre esigenze.
Aspetto osservazioni. Il mio intervento è a spazzi, ma non volevo tediare tutti quanti con il documento per intero. Avendolo letto mi auguro che vi siano suggerimenti.

CONSIGLIERE DE LORENZI - Io mi rivolgo al Sindaco, anche perché parte di questi dubbi sono stati già posti. Ancora una volta che ha predisposto gli atti del Consiglio comunale dimostra di ignorare l'iter delle procedure amministrative. Confonde le competenze degli uffici con quelle del Consiglio comunale. Pertanto, chiedo al Presidente del Consiglio e al Segretario, come è possibile avviare un procedimento amministrativo ai sensi della legge 241/90, tenuto conto che i procedimenti sono a distanza di parte o, se attivati dall'amministrazione, attraverso specifici atti di indirizzo. Cosa che questa non si evince dagli atti depositati in segreteria. In conferenza dei capigruppo abbiamo posto il problema. Si è ritenuto opportuno, giustamente, togliere la parola "approvazione", perché di fatto non c'era niente da approvare. Oggi ci troviamo: avvio del procedimento.
Come si può avviare un procedimento tenuto conto che la Giunta comunale non ha predisposto nessun atto di indirizzo? E non ha nemmeno nominato il responsabile del procedimento?
Chiedo al Sindaco il significato concreto di questo avvio di procedimento. Doveva essere una pura discussione su un qualcosa di molto aleatorio oggi, per poi, nel momento in cui verranno predisposti gli atti, quelli sui quali ci dobbiamo confrontare realmente, aprire una discussione compiuta. Grazie.

PRESIDENTE - Prego consigliere Ruberti.

CONSIGLIERE RUBERTI - Io voglio fare una considerazione. Mi è parso, Sindaco, che nella sua introduzione lei abbia usato molta superficialità nell'affrontare questo argomento che dovrebbe rappresentare un momento esaltante per la città. Sono sufficientemente realista da sapere che un Sindaco, seppur sostenuto da una maggioranza politicamente coesa, non è nelle condizioni di stravolgere la città. E non lo può fare perché i mezzi economici a disposizione sono assai ridotti e a volte non si procede in maniera oculata al recupero delle imposte. E mi rivolgo all'assessore Del Prete. Capisco che un Sindaco non può fare l'impossibile, ma può fare tutto per cambiare il volto alla sua città. E come può cambiare una città? A mio avviso cambia prima di tutto con l'urbanistica. E questa sera stiamo parlando di questo.
Sappiamo bene di avere un PRG scaduto e forse in parte anche inattuato, i cui vincoli non servono più. Sappiamo anche che dal momento in cui fu approvato da allora la realtà socio economica è cambiata. L'urbanistica è l'arte di governare la città, bilanciando la risposta ai bisogni privati con l'interesse collettivo alla qualità degli spazi pubblici. Per cui davvero non comprendo come il Sindaco sia stato così fugace in questa sua illustrazione. Non poteva che approfondire meglio l'argomento e non tediare nessuno, né noi né gli ascoltatori che da casa avrebbero apprezzato una esplicitazione più dettagliata dell'argomento.
A mio avviso, ci avviato a una nuova era verso lo sviluppo sostenibile del nostro territorio, generando positività capace di coinvolgere tutti i settori strategici, socio economici che operano nel territorio. Il Pug deve rappresentare la valorizzazione del patrimonio storico, ambientale e geologico del territorio. È lo strumento urbanistico flessibile, innovativo, al passo con i tempi. Deve disegnare una città a misura d'uomo, un'urbanistica al servizio della collettività. Siamo di fronte a un importante obiettivo programmatico che ridisegnerà il futuro urbanistico della nostra città.
Il piano ha bisogno di essere adottato e modificato nel tempo. Prima la Regione ci impiegava anni per l'approvazione dei PRG. Oggi per fortuna abbiamo l'attuale assessore Barbanente che è riuscita a tirare fuori dagli armadi i PRG e li ha approvati tutti in ordine cronologico di arrivo. I Pug, in quanto strumenti di sviluppo, ci danno la possibilità di porre fine al contenzioso e di rispondere ai bisogni dei cittadini. Tra l'altro, mi rifaccio a un manifesto che in questi giorni è affisso sulle pareti della nostra città, per cui sicuramente il Pug potrebbe mettere ordine a quello che si dice in questi giorni. Non è uno strumento di lotta politica, quella si fa sulle leggi e sugli atti amministrativi. Visto che la Regione impegna 150 giorni sicuri, più 30 giorni, il mio augurio, Sindaco, è che da questa sera si avvii un percorso che vede impegnati un po' tutti per dare un volto nuovo alla nostra città.

PRESIDENTE - Prego consigliere Esposito.

CONSIGLIERE ESPOSITO - Io che non partecipo alle conferenze dei capigruppo, le commissioni etc., devo dire che leggendo l'argomento all'ordine del giorno mi sono chiesto: che sta succedendo? Io leggo: esposizione documento programmatico. C'è la preposizione articolata "del" sottintesa. Prima c'era scritto pure approvazione, poi è stato cancellato.
Tutto lascia intendere che quel documento che ci è stato consegnato e che il Sindaco ha riassunto dovrebbe essere il documento programmatico, altrimenti l'oggetto non c'entra niente. Se ho capito bene non è il documento programmatico. Allora non scriviamo sciocchezze.
L'oggetto della discussione di questa sera è: dichiarazione di intenti dell'amministrazione su come vogliamo procedere. Non è avvio del procedimento. È una informativa alla città su come si intende procedere.
Allora, che bisogna fare il Pug non c'è dubbio. Le previsioni su cui si basava il PRG erano riferite al 2007, quindi abbondantemente superate. Che sia stato inattuato in larga parte è vero, ma dovremmo fare una seria riflessione con l'aiuto dei tecnici di Copertino che hanno tante responsabilità per l'inattuazione prima del programma di fabbricazione e poi del PRG. Perché a parlare siamo tutti bravi, ma a vendere le zone pure. Prima di impelagarci in un'operazione che è sacrosanto fare chiariamoci le idee e capiamo perché non è stato attuato il PRG, che non è nato superato. Il PRG era il massimo che si poteva fare in quel momento e lo dicemmo con molta molta lealtà. Si trattava di cucire l'esistente, di dare un minimo di ordine alle periferie cercando di recuperare l'abusivismo. Era un limite terribile, non abbiamo avuta nessuna possibilità tranne probabilmente i comparti 16, 17, dove la verginità del territorio consentiva qualche fantasia programmatoria. Per tutto il resto si trattava di prendere atto dell'esistente cercando di salvare il salvabile. Fu necessario abbattere ferocemente la volumetria per allargare le maglie, altrimenti sarebbe rimasto escluso dal confine del PRG l'80% dell'esistente.
Io devo dire pure che il PRG è stato sabotato dall'interno. Lo so che è un'accusa grave. Io non ho mai parlato di queste cose in questi anni, ma quando ci fu la prima scadenza del vincolo quinquennale e il PRG non era stato ancora approvato dalla Regione, la Giunta dell'epoca anziché riunirsi 24 prima che scadessero i vincoli e rimetterli, lasciò passare sei mesi. In quei sei mesi Copertino è stata saccheggiata dal punto di vista urbanistico. È stato fatto di tutto. Ecco perché ora non serve più questo PRG.
Altra riflessione, la logica dei comparti. Caro Sindaco, la logica perequativa quella era. Adesso si può estendere all'intero territorio perché le norme successive l'hanno consentito, sempre delineando. Sempre comparti devi fare, che poi ne metti due, tre e fai un distretto siamo d'accordo, ma la logica perequativa era la base del comparto. A chi non piace la logica perequativa? A cominciare dai tecnici di Coperetino. Non piace, piace frazionare e vendere il 100% del suolo. Questa è la storia drammatica dell'urbanistica a Copertino. Perché il programma di fabbricazione di De Castro già disegnava e poneva le premesse per uno sviluppo abbastanza ordinato del paese. Le famose B2 del piano di fabbricazione, che avrebbero consentito, ove attuate, al Comune di dotarsi gratuitamente delle aree a standard. Tanti servizi sarebbero stati fatti dai privati. Mi dite voi quante B2 sono state realizzate? Ve le dico io: Paiana, immobiliare 19 regioni Via Lecce, lottizzazione Rutti Via Lecce e qualcosa dopo. E basta. Con tutte le conseguenze, dice il Sindaco.
Se si deve pane al pane, vino al vino, l'unico a aver fatto una lottizzazione come si deve è il signor Nicola Tulipano, Rutti. Lì le opere di urbanizzazione sono state fatte. Paiana, sapete la storia, erano fuori mercato. Ma il mercato chi lo fa? Perché erano fuori mercato le B2? Perché si vendevano i suoli agricoli a basso prezzo, la gente preferiva comprarsi mille metri di suolo agricolo anziché 300 di suolo lottizzato. Questa è la verità.
Le B2, la lottizzazione Paiana, la 19 regioni erano fuori mercato, tanto è che per non fallire completamente furono costretti a quell'operazione molto equivoca di accollare al Comune tutte le opere di urbanizzazione in cambio di due ettari di suolo agricolo alla Paiana e di un suolo edificatorio trasformato in strada da una parte all'altra, con il processo penale che ne è scaturito. Tutti assolti, ma con qualcuno che ne ha fatto anche le spese.
Tutte le altre B2 sono state frazionate e vendute in piccoli lotti, ma quando erano già B2. Io capisco che poi è difficile fare la logica del comparto quando i lotti sono già piccoli, ma la grossa responsabilità è di chi ha frazionato le zone B2. Mi riferisco al comparto Prodime, era una B2 del programma di fabbricazione. Perché anziché avere a che fare con un unico proprietario, alla fine si è dovuto fare i conti con centinaia di persone? Avevano investito, avevano comprato il loro pezzetto per sé o per i figli o per i nipoti, perché esiste anche il meccanismo della tesaurizzazione dei suoli edificatori. Dobbiamo dire grazie a qualche genitore lungimirante che compra la "zona" per il figlio. Però questa non è urbanistica, perché se andiamo nelle vecchie B1 troviamo B1 inedificate perché siamo in attesa che il nipote raggiunga la maggiore età per poter costruire. Investimenti fatti dai nonni.
I comparti è chiaro che si possono fare a iniziativa privata laddove la proprietà è accorpata, però c'è anche l'iniziativa pubblica. Mi dite voi il Comune di Copertino quale iniziativa ha adottato vista l'inerzia dei privati? Il Comune di Copertino avrebbe dovuto fare delle scelte strategiche, avrebbe dovuto dire: 21 comparti non si possono fare tutti insieme, è chiaro che nell'arco di validità del PRG andrebbero tutti quanti realizzati, ma una serie di scelte strategiche avrebbe dovuto farle. Non lo so, voglio organizzare la zona ospedale e faccio il comparto 16, 15, 17, 14 e do un ordine a quella zona. Voglio organizzare il comparto della zona Gelsi, numero 1, 2, 3. Se i privati non si muovono perché non si è mossa l'amministrazione? Non il piano regolatore in sé che aveva meccanismi di non fattibilità. È stata la mancanza di un adeguato ufficio del piano. Non solo non si sono avute le risorse interne, ma neanche il coraggio di dire a tecnici esterni: fatemi il piano particolareggiato di quel comparto.
Si fa sulla carta il comparto, nel senso che proprio quella politica perequativa si applica sulla carta. Ognuno è proprietario di diritti di edificabilità, questi diritti vengono trasferiti solo sui lotti individuati in sede di progettazione esecutiva. Gli altri vengono compensati o con la monetizzazione o con il trasferimento in un altro lotto. Si poteva già fare nel comparto, non si è fatto per incapacità, per non volontà dei privati, per incapacità del pubblico. Questa è la verità. Adesso abbiamo uno strumento in più perché si può allargare a più comparti uniti insieme.
Ricapitolando, questo non è un documento programmatico. Non è avvio di procedimento. Quando arriverà il momento, siccome il lavoro fatto dall'assessore Barbanente, le linee guida lasciano grande spazio alla partecipazione, io direi di stare attenti a non ampliare a dismisura questi spazi di partecipazione, altrimenti non ve ne uscite. Io devo dare atto all'amministrazione comunale presieduta da Prete che mi disse: fai il PRG.
Il PRG. Io ho fatto la minuta sulla scala 1 a 5000, Pellegrino ha fatto la bella copia, aggiustando dal punto di vista tecnico. Nessuno ha ficcato il naso nel mio lavoro. Nessuno. Solo a queste condizioni siamo riusciti a portare in Consiglio il Piano Regolatore, altrimenti non l'avremmo fatto mai. Poi è successo quello che è successo che ci impedì di gestire la seconda fase, quella delle osservazioni. È chiaro che molte osservazioni dei tecnici sarebbero state accoglibili, ma la colpa non è nostra se non sono state accolte. Quella è una fase che è stata gestita dal commissario ad acta, dall'ingegnere Di Lauro. Da quando si è insediato il commissario non ho più toccato nulla. Lo stesso ha fatto il Sindaco Gino Preite. Mi risulta che qualcun altro non facente parte della maggioranza faceva qualche pellegrinaggio allo studio di Pellegrino in quel periodo, ma noi abbiamo rispettato le consegne, abbiamo dato all'ingegnere Di Lauro quello che dovevamo fare per legge. Non ci siamo intromessi.
Sicuramente qualche errore c'è stato, sviste dal punto di vista cartografico. Il circolo tennis, per esempio. Il documento preliminare diceva che doveva essere inserito come impianti sportivi. Quello ha retinato la villa Quarta. Noi abbiamo sempre pensato che fosse apposto il circolo tennis, invece quello è zona agricola. E l'abbiamo scoperto adesso. Vuol dire che tanti errori ci sono, probabilmente se avessimo potuto gestire la fase delle osservazioni sarebbero venute a galla.
Il consiglio che vi do è partecipazione sì, ma tenetevi nei limiti di quello che prevede la normativa. Se volete fare questi incontri preliminari fateli, ma non allargate troppo. Fate il documento programmatico che sarà discusso in Consiglio comunale, sarà pubblicato, ci sono le osservazioni, si risponde alle osservazioni. La fase della consultazione, della partecipazione democratica è bene che avvenga nei momenti istituzionalmente previsti a questo scopo, altrimenti c'è il rischio che non ve ne usciate.

PRESIDENTE - Prego consigliere Nestola.

CONSIGLIERE NESTOLA - Parto proprio da una considerazione fatta dal professore Esposito quando dice: quali iniziative ha adottato il Comune di Copertino per attuare piani particolareggiati e quant'altro? Veramente questa amministrazione comunale e dobbiamo dare atto a questa amministrazione che questa sera ci ha portato la discussione del Pug. Io non so se ve ne siete accorti, ma ho una grande capacità di ascolto perché quando si ascoltano le persone ci si forma. Ognuno quando dice alcune cose ci mette una vita vissuta per dire un pensiero e a me piace ascoltare la gente. E gradirei che quando parlo io anche gli altri ascoltassero.

(Interventi fuori microfono)

CONSIGLIERE NESTOLA - Scusate, fatemi parlare. Poiché io ritengo che una delle competenze del Consiglio comunale sia dare l'indirizzo, questa sera è il luogo giusto per dare l'indirizzo alla Giunta per la formulazione dell'approvazione di un progetto. Questa amministrazione ha sentito il dovere su un argomento così importante di portarlo alla discussione nostra. Diciamo grazie di aver fatto questo. E io cercherò di dare pure qualche indicazione.
Vedete, un'amministrazione si contraddistingue rispetto alle altre nel momento in cui attua i programmi. Questa amministrazione è nata con un programma ben preciso tra cui l'approvazione di un Pug, cioè dotare di uno strumento idoneo ai tempi, perché i tempi cambiano. Noi sappiamo che il Piano Regolatore ha una portata di dieci anni e fermo restando che nell'adozione del Piano Regolatore ci sono state tante cose semplici, allora ritengo che dobbiamo ragionare su queste cose, perché noi questa sera facciamo un atto di indirizzo. Noi dobbiamo dire alla Giunta come si deve comportare e dobbiamo dire grazie a questa Giunta che ha sentito l'esigenza di venire in Consiglio comunale per attuare una discussione complessiva. Plaudo all'impostazione di questo Pug per la politica partecipata perché certamente sono un assertore della politica dell'assessore Barbanente.
Vedete, i tecnici nel passato molte volte hanno costruito delle cattedrali nel deserto. Invece la Barbanente ci ha detto che i progetti si fanno andando a dialogare con la gente. La gente che vive una certa quotidianità sa meglio di noi quali sono i suoi problemi, le sue necessità. Chiaramente nel momento in cui andiamo a condividere le scelte della gente senz'altro quando adotteremo un piano sarà un piano a portata d'uomo. Un piano nel quale ognuno si potrà riconoscere e un giorno dire: anche io ho partecipato.
E allora io credo una cosa, tante volte la polemica la possiamo fare su mille cose, ma non possiamo accusare questa Giunta quando qualcuno parla di superficialità. Quale è stata la superficialità? Dopo appena sette, otto mesi dalla nascita portare in discussione l'approvazione di un Pug? È stata un'esigenza.
Tonio, noi come Consiglio comunale diamo un indirizzo. Penso di essere stato chiaro. Certamente noi questa sera per quanto mi riguarda, come capogruppo dell'associazione della quale mi sento orgoglioso di partecipare, plaudo ancora una volta a questa amministrazione e credo che stiamo sulla via giusta, caro Sindaco, perché questa amministrazione sta toccando i problemi veri della gente. E di questo dobbiamo andare a testa alta, orgogliosi di aver attuato il cambiamento. Il cambiamento si attua anche con le scelte e questa amministrazione sta dando dimostrazione di pensare essenzialmente alle scelte. Poiché volevo fare qualche proposta, ricordando quello che ha detto il professore Esposito, nell'approvazione di quel Piano Regolatore, nel mentre si davano gli indirizzi per dire che tutte le strutture sportive dovevano essere riportate nel Piano Regolatore, poi non si sa perché, con un colpo di spugna, noi ci ritroviamo la struttura del tennis che non è proprietà privata di nessuno, è della gente, che non è struttura sportiva.
Io direi se è possibile nel procedimento successivo stralciare queste posizioni per un'approvazione molto più rapida, perché fondamentalmente a tutt'oggi queste strutture non possono fare niente, sono limitate, bloccate. Noi, invece, dobbiamo dare la dimostrazione che prendiamo a cuore i problemi e questo problema dovrebbe essere un problema che dovrebbe avere una procedura diversa, rapida, immediata.
Poi un'altra cosa. Io prendo atto del discorso del professore Esposito. Io propongo di far partecipare attivamente tutti coloro i quali volessero dare un contributo vero sui problemi della nostra città, pertanto invito il professore Esposito e chiunque altro voglia lavorare di poterlo fare con grande disponibilità e grande apertura da parte dell'intera amministrazione.

PRESIDENTE - Prego consigliere Inguscio.

CONSIGLIERE INGUSCIO - Innanzitutto devo ringraziare il professore Esposito per l'illustrazione perché in questo Consiglio comunale rappresenta la memoria storica del nostro PRG. È stato forse il padre del PRG, però purtroppo devo fare mia la critica del consigliere De Lorenzi. Inevitabilmente si è creato l'equivoco anche con il consigliere Nestola perché si è sbagliato l'ordine del giorno.
Io ritengo e pretendo come consigliere che l'ordine del giorno venga modificato in questo Consiglio, che sia dato il giusto significato. Non voglio trovarmi poi che il punto non è stato nemmeno discusso dal Consiglio comunale, quindi pretendo come consiglieri che l'ordine del giorno sia riscritto in questa seduta.
Come PD siamo una forza non di opposizione, ma di governo, e abbiamo dei suggerimenti da dare. Li leggo per essere chiara perché avevamo preparato come partito uno schema.
Da alcuni anni sono scaduti i vincoli del piano regolatore generale del Comune di Copertino e si rende necessario procedere, in conformità alle disposizioni della legge regionale n. 20 del 27 luglio 2001, alla formazione e approvazione del piano urbanistico generale.
La redazione del Pug, la sua approvazione e attuazione non rispondono solo a un obbligo giuridico, ma anche a una profonda necessità del territorio. E è la comunità locale. Atteso che gli sconvolgimenti in atto di ordine economico e finanziario che hanno pervaso e modificato i modelli di vita e di consumo, che hanno imposto nuovi modelli di organizzazione urbana richiedono un generale ripensamento delle impostazioni del vecchio assetto della nostra città, anche se l'ultima definizione di tale assetto è relativamente recente.
A maggior ragione tale assetto è stato messo in discussione dalle scelte operate in questi anni dalla Regione Puglia in materia di commercio, che richiedono che le opzioni urbanistiche in materia commerciale del Pug si confrontino con le scelte già fatte o in itinere nell'intero territorio provinciale. Ancora, il nuovo sistema di viabilità disegnato dalla provincia di Lecce con gli itinerari Lecce - Porto Cesareo e Lecce - Sant'Isidoro, entrambi in corso di attuazione, hanno modificato i punti di riferimento tradizionali, di cui negli ultimi 50 anni è stato pensato il territorio di Copertino nel contesto del suo interland e nel più ampio contesto provinciale. In particolare, il nuovo collegamento Copertino - Leverano in corso di esecuzione e che si innesta con la circonvallazione di Leverano, il cui progetto definitivo è stato di recente approvato. Ha dato vita non solo a una continuità fisica dei territori di Copertino e Leverano, ma anche a un territorio unitario nell'interesse di entrambi i Comuni. Disciplinare univocamente coordinandone le scelte fondamentali in campo urbanistico dei servizi, dello sviluppo urbano, delle infrastrutture, oltre che del disegno di evoluzione socio economica.
Proprio per affrontare e risolvere tali situazioni l'Art. 10 della legge regionale n. 20/01 ha dato facoltà ai Comuni di procedere alla formazione di un Pug intercomunale. In tal caso in particolare i Comuni interessati con deliberazione dei rispettivi Consigli approvano e presentano alla Giunta regionale un documento congiunto, contenente uno studio di fattibilità dell'iniziativa e un quadro economico dei relativi oneri. Oltre tutto, in un periodo di tanta grave difficoltà economica degli enti locali, in cui potrebbero non essere disponibili le risorse per coprire i costi progettuali, la stessa legge regionale del 2001 prevede il sostegno economico della Regione Puglia. Come per altro lo stesso buon senso fa prefigurare che l'iniziativa in quanto buona prassi sarà anche finanziariamente sostenuta dall'Unione dei Comuni, cui aderiscono entrambi i Comuni interessati.
In virtù delle ragioni innanzi evidenziate si ritiene, quindi, di approvare questo atto di indirizzo che potrebbero essere considerato e valutato dalla Giunta. Questo è quanto riteniamo come PD di sottoporre all'attenzione del Consiglio comunale.

PRESIDENTE - Prego consigliere Alemanno.

CONSIGLIERE ALEMANNO - Io vorrei fare un passo indietro, perché fino a ora si è detto tutto e il contrario di tutto. Preso atto che questo non è il documento programmatico preliminare, preso atto che questa non è la fase di avvio del procedimento perché c'è scritto che sarà compito della Giunta comunale avviare il processo di formazione del Pug con un atto di indirizzo, al quale viene attribuito un significato non solo formale in quanto esso è finalizzato a chiarire gli obiettivi politici e programmatici e tutto quanto, io vorrei fare un passo indietro su quello che ha detto il Sindaco: mi auguro dei suggerimenti.
Ora, non deve assolutamente passare il messaggio che l'opposizione non voglia dare dei suggerimenti politici per la realizzazione del Pug. Sindaco, la verità è che noi siamo venuti in possesso di questo documento che a oggi non sappiamo cosa è giovedì sera. O sbaglio? Oggi è martedì pomeriggio. Secondo lei un argomento così importante poteva essere redatto in tempi così rapidi? Noi probabilmente facciamo questa osservazione perché non abbiamo la struttura politica del PD, né tanto meno abbiamo l'esperienza politica del PD. Ma forse sarebbe il caso di consentire a tutti quanti la partecipazione democratica. Oltre che preoccuparsi dei tecnici, dei cittadini, forse sarebbe stato opportuno che questo documento venisse condiviso nella commissione urbanistica, che qualcuno venisse a relazionarci, a esporci questi problemi.
Per quanto riguarda l'urbanistica partecipata, che sicuramente è uno strumento bellissimo, è anche un'arma a doppio taglio. Partendo dal presupposto che è la Giunta comunale che deve dare l'atto di indirizzo, c'è l'Art. 11 della legge 20 del 2001 che stabilisce tutte quelle che sono le fasi di formazione del Pug. E ci sono delle fasi intermedie in cui è assolutamente consentita la partecipazione democratica di tutti quanti. Non si vede la necessità di dire: stiamo parlando del Pug. Oggi noi non stiamo parlando del Pug e questo è il messaggio che deve arrivare a tutti quanti, senza che nessuno si prenda meriti che in questo momento non ha, perché la fase in cui si parlerà del Pug sarà quella successiva, quando la Giunta elaborerà questo atto di indirizzo e lo porterà in Consiglio comunale. Questo è quello che stabilisce la legge.

PRESIDENTE - Prego consigliere Tondo.

CONSIGLIERE TONDO - Io devo essere sincero, questo è un argomento cruciale. Stiamo parlando del territorio, dei cittadini che possono avere un pezzetto di terreno, del gioco economico della città perché anche se c'è la grave crisi immobiliare e finanziaria comunque c'è il gioco dell'economia in una città, dei soggetti che partecipano legittimamente, aspirano a utilizzare il territorio per trasformazioni, per raggiungere anche un valore aggiunto, per fare profitti. È una materia delicatissima.
Secondo me affrontarla così, in maniera improvvisata, è un errore clamoroso per noi. Rischiamo di disorientare l'opinione pubblica, cioè di fare delle fughe stimolando la gente nell'attesa del nuovo. Siccome l'esistente è drammaticamente negativo, siccome c'è la crisi, siccome il PRG è obsoleto, gravissimo errore culturale questo, Mimino. Finché c'è una normativa in atto, quella va rispettata. Poi possiamo avere una fase intermedia e dobbiamo riempirla di contenuti e poi possiamo preparare il nuovo. Invece qui diciamo: dimentichiamo tutto quello che c'è, tanto verrà un documento programmatico che sarà il paradiso per Copertino. Non è così.
Io non mi attardo sul documento, condivido le cose che sono state dette dai colleghi della minoranza. Questa è una ricognizione della questione, non è un atto di indirizzo e qui c'è un atto di onestà dentro il documento. In una delle pagine dice: sarà compito della Giunta approvare l'atto di indirizzo, che deve essere motivato, non può essere ideologico.
Io devo confessare una mia nostalgia politica, ma anche umana. Cioè ritengo che l'amministrazione guidata dal professore Gino Prete sia stata, tra le diverse amministrazioni che si sono succedute, forse quella più impegnata sul piano progettuale, programmatico e della prospettiva. Ma questa è un atto di nostalgia mia, nel senso che eravamo negli anni '90, eravamo ancora nella fase in cui la Prima Repubblica manifestava i suoi esiti estremi. A Copertino ricordo che quell'amministrazione lì fu una delle ultime di Centro - Sinistra classico. Il pentapartito era con un Sindaco socialista, quindi c'era un'area culturale politica democristiana, una socialista. Quella fu un'amministrazione che ha fatto bene per la nostra città.
Tra le altre cose ha approvato il piano regolatore. Secondo me è un grave errore delegittimare questo strumento. Lo dico al Signor Sindaco perché è chiaro che le parole che il Sindaco dice valgono di più delle parole di un Consiglio comunale. Delegittimare quello strumento e considerarlo obsoleto è foriero di gravissime conseguenze. Significa che si afferma nell'opinione della gente che il Piano Regolatore non esiste più. Ma non è così. Il Piano Regolatore è vigente, le regole devono essere rispettate e a questo punto è indispensabile conoscere quanto è stato attuato del Piano Regolatore e quanto, invece, non è stato attuato e perché. Questa è la prima banca informativa, cioè capire perché la strumentazione che ha guidato da nostra città negli ultimi 10-12 anni ha sortito alcuni effetti positivi e altri, invece, non li ha prodotti.
Dobbiamo capirlo, dobbiamo avere le informazioni, dobbiamo studiare quello che era allora il riferimento sociale e demografico della città. Quel piano regolatore aveva due obiettivi: il primo, riconsentire una sorta di ricucitura delle maglie urbane perché l'abusivismo aveva corrotto il nostro territorio. Se oggi molti quartieri non hanno servizi, infrastrutture, non hanno la qualità della vita lo si deve a quel tipo di permissivismo. Questa ideologia secondo la quale io ho 500 metri e devo farmi una casa di 300 metri solo a Copertino c'è. Il territorio non è nostra proprietà, noi lo teniamo in uso. È vero che il nostro paese è fondato sulla proprietà privata, ma quello che riteniamo un pezzetto di terra non è nostro. Quel pezzetto di terra è delle generazioni che si succedono. Se noi non entriamo in questa logica ha ragione l'amico Pietro Nestola, che ritiene che in nome della proprietà della casa si può fare tutto.
Io voglio aprire una finestrella. Io ritengo che uno dei motivi per i quali il Piano Regolatore non è stato realizzato è un'ambiguità della politica della nostra città. Un'ambiguità di fondo che è trasversale a tutte le forze politiche. Non è di una singola forza politica. I comparti non sono stati attuati a causa di questa ambiguità. E quale è?
Siccome il voto è sempre importante, non l'ordine della città, non l'architettura... Io avrei detto dall'inizio agli amici concittadini che abitano le zone delle Protime: amici, se volete che noi facciamo una strategia di qualificazione del vostro quartiere, se volete i servizi, se volete le strade fatte per bene, se volete i marciapiedi dobbiamo pagare gli standard. Probabilmente non dobbiamo pagarli al 100% ma vediamo di farli pagare al 70 - 60%. E non aspettare, invece, le sentenze del Tar. Così perdiamo tempo, così ci sfugge il governo della nostra città, il governo del territorio. E invece deve essere indispensabile il governo del territorio, tanto che quei soldi, quando entreranno nel calderone generale. Io avrei detto a Del Prete: secondo me la cosa trasparente è dire che se i cittadini devono pagare 10 euro, quei 10 euro devono alimentare il fondo per fare gli investimenti nel loro quartiere. Questo è il patto tra cittadini e pubblica amministrazione, non può essere un patto ideologico. Deve essere un patto di vita, voi pagate e vi facciamo i servizi! Questa è la partecipazione democratica! No voi non pagate e poi vediamo!
Così roviniamo la nostra città! Non diamo prospettive!
Io mi aspetto che venga fatta una relazione dettagliata e rigorosa sul perché il Piano Regolatore non ha funzionato. Le conseguenze di ciò e poi ragioniamo per bene, perché c'è un problema di transizione dal Piano Regolatore al Pug. E che facciamo nel periodo di transizione? Aspettiamo il Pug? Non ci interessiamo del governo del territorio? Tante cose di queste qui accennate in queste pagine si possono fare già oggi, non c'è bisogno di aspettare il Pug. Se un'amministrazione vuole fare le piste ciclabili ci stanno gli strumenti normativi e le politiche e gli accessi finanziari per farle oggi queste cose e non rinviarle al futuro. Se vogliamo la rigenerazione dei quartieri ci sono le politiche che oggi possiamo fare, oggi possiamo approvare, oggi possiamo codificare e non trasferirle a un futuro indeterminato.
A cosa serve il Pug? A farci un'idea di città, a fare le politica prima. E le possiamo fare senza Pug. Sono d'accordo con chi ha elogiato la strategia della Barbanente, che è culturale intelligente, qualitativa e ha posto a disposizione dei Comuni anche gli strumenti di legge. E noi possiamo fare gli atti amministrativi coerentemente a quelle leggi.
Io ritengo che il Pug sia importante per un'idea di città. Vogliamo la città diffusa, vogliamo la città che si mangia la campagna o vogliamo la città che torna a guardare dentro la propria anima? Vogliamo la città che consente a Tonio Tondo di avere 500 metri e farsi la villetta, senza servizi, scaricando nel sottosuolo i nostri bisogni, deturpando, cercando di giocare sulla volumetria e sulle superfici di accorpamento? Sì, possiamo farlo, ma dobbiamo sapere che stiamo perdendo l'anima di Copertino. Allora, se vogliamo veramente affrontare questo argomento noi dobbiamo concentrarci su questo fatto fondamentale. I copertinesi che cosa vogliono avere? Dove vogliono vivere? Dove vogliono consumare i propri giorni? Dove? In una città che si espande, in una città senza riferimenti, senza simboli? In una città dove non ci stanno gli spazi dell'incontro, della discussione, in cui ciascuno se ne va per conto suo? O in una città che ritorna a dialogare con la propria identità storica?
Questo serve al Pug. Ma il Pug non è l'attesa messianica. Non è che con il Pug risolviamo tutti i problemi dell'urbanistica. Il Pug è uno strumento di pianificazione che mette in movimento alcuni strumenti tra i quali quelli della programmazione, quelli della compatibilità e quelli della perequazione che prima non c'erano. Ma paradossalmente potremmo anche non farlo il Pug e dotarci di questi strumenti della perequazione, perché gli strumenti della perequazione agiscono anche dentro una programmazione possibile. Allora io ritengo che noi abbiamo bisogno, primo, di tutte le inform
  • Data di pubblicazione: 01.07.10
  • Numero: 22
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