Approvazione verbale della seduta Consiliare del 01.07.2010.

Scheda di dettaglio






Alle ore 18,30 il Segretario procede all'appello : presenti n.18 Consiglieri - assenti n. 3 Consiglieri (Trinchera, Pando e Ruberti).

Il Cons. Alemanno propone di osservare un minuto di silenzio per la perdita di Don Antonio Delle Donne guida per tante generazioni copertinesi e del Sindaco Angelo Vassallo che ha combattuto per difendere la sua terra e la legalità;

- Entra il Cons. Ruberti: presenti 19 - assenti n.2 (Trinchera,Pando)

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda comunica che viene consegnata ai Consiglieri la pronuncia trasmessa dalla Corte dei Conti riferita al consuntivo 2008;

Il Cons. Tondo chiede al Sindaco informazione su quanto accaduto alla Multiservizi in particolare sul ripristino del vecchio Consiglio di Amministrazione;

Il Sindaco risponde che si tratta di un provvedimento temporaneo e che sarà più esplicito in una prossima seduta;

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottoporre all'esame del Consiglio il punto n.01 dell'ordine del giorno ad oggetto: "Approvazione verbale della seduta consiliare del 01.07.2010", ed invita il Consiglio ad esprimersi per l'approvazione del verbale della seduta consiliare svoltasi in data 01.07.2010;

Non essendoci interventi in merito il C.C. passa alla votazione su invito del Presidente.


IL CONSIGLIO COMUNALE

Visto il verbale della seduta consiliare precedente, svoltasi in data 01 luglio 2010 comprendenti le delibere CC dal n.22 al n.29, che si allega al presente atto;

Ritenuto dover approvare detto verbale consiliare dandolo per letto;

Visto il parere favorevole, allegato al presente atto, espresso dal responsabile del servizio in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell'art.49 del decreto legislativo n.267 del 18.8.2000;

Con n.18 voti favorevoli, n. 1 astenuto (Cons. Inguscio), espressi in forma palese da n.19 Consiglieri presenti e n. 18 Consiglieri votanti;

D E L I B E R A


Di approvare l'allegato verbale della seduta consiliare precedente, svoltasi in data 01 luglio 2010 comprendenti le delibere CC dal n.22 al n.29.


COMUNE DI COPERTINO

CONSIGLIO COMUNALE DELL'1 LUGLIO 2010

(Si ascolta l'Inno Nazionale)

Alle ore 09,00 il Segretario procede all'appello : presenti n.16 Consiglieri - assenti n.5 Consiglieri(Chiriatti,Inguscio,Alemanno, Esposito, Nestola).


Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda dichiara valida la seduta e prima di iniziare comunica che un'interrogazione del PD per un disguido non è stata portata all'ordine del giorno. che verrà portata al prossimo Consiglio.
Cede la parola al consigliere Valentino.

CONSIGLIERE VALENTINO - Grazie Presidente, mi sia consentito fare una dichiarazione preliminare al Consiglio comunale odierno.
Prendo la parola in qualità di capogruppo di Io Sud per comunicare a lei, a questo consesso e all'intera cittadinanza che dichiaro cessata quell'alleanza programmatica con la lista Alba Nuova Copertino Meetup formatasi in vista dell'ultima consultazione elettorale a livello comunale. Contestualmente, dopo un lungo periodo di riflessione e varie consultazioni con il mio elettorato, che si è dimostrato incisivo e determinante nel successo dell'intera, oramai ex coalizione, che propose, ricordo, come candidato Sindaco il professore Esposito, dichiaro contestualmente la mia autonomia e indipendenza decisionale rispetto alla coalizione anzi detta e a quella creatasi successivamente in occasione del ballottaggio.
Per me era importante uscire da questa empasse e riconquistare il rapporto con l'elettorato che si è sempre riconosciuto nelle mie idee e posizioni del polo di Centro - Destra. Sempre e comunque armato di spirito costruttivo e di collaborazione, in un periodo molto critico e non semplice, non solo per il nostro paese. Tutto questo non ho avuto modo di verificarlo nell'attuale schieramento di opposizione in questo primo anno di amministrazione Rosafio. Di conseguenza la mia decisione di autonomia.
Meglio riconoscere un errore che perseverare.
Mi preme dire che nei confronti di questa amministrazione il mio rapporto sarà di stimolo. Critico all'occasione, ma anche pronto a riconoscere meriti e condividere le buone scelte.
Ai miei elettori mi preme ricordare che dobbiamo essere pronti a riprendere il cammino del cambiamento, come era nelle nostre intenzioni iniziali, con tutti i nostri sforzi indirizzati a riportare la buona politica fatta di assunzione di responsabilità e lungimiranza. Sono sicuro di poter portare a compimento questo mio impegno e soprattutto di non deludere.

PUNTO 1 O.D.G.

ll Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.1 dell'ordine del giorno ad oggetto: "Approvazione verbali sedute dell'11 maggio - 13 maggio e 10 giugno c.a..", ed invita il Consiglio ad approvarli dandoli per letti.


CONSIGLIERE TONDO - Presidente, leggiamo.

PRESIDENTE - Che cosa? I verbali? Consigliere, al massimo possiamo leggere i suoi interventi visto che li abbiamo messi a disposizione dei consiglieri. Leggiamo i suoi interventi per tutte e tre le sedute?

CONSIGLIERE TONDO - Sì.

PRESIDENTE - Questa è la seduta dell'11 maggio, punto 1, comunicazioni del Sindaco, il consigliere Tondo fa questo intervento: (Legge documento agli atti).
Consigliere, lei ha avuto tutta la possibilità di leggersi i suoi interventi perché gli atti sono stati messi a disposizione.

CONSIGLIERE TONDO - Non c'erano.

PRESIDENTE - Altro intervento del consigliere Tondo a conclusione del...

CONSIGLIERE TONDO - Io volevo aiutarla...

PRESIDENTE - Non ho bisogno di nessun aiuto. (Legge documento agli atti). Sempre nella seduta dell'11 maggio nel punto del Pug c'è questo intervento: (Legge documento agli atti).

CONSIGLIERE TONDO - Presidente, va bene così.

- Entra il Consigliere Maria Rosaria Ruberti(presenti 17 Consiglieri);

A questo punto la lettura del verbale viene sospesa e il C.C. passa alla votazione su invito del Presidente.

IL CONSIGLIO COMUNALE

Visti i verbali delle sedute consiliare precedenti, svoltesi in data 11/05 - 13/05 e 10/06/2010 comprendenti le delibere CC dal n.05 al n.21, che si allegano al presente atto ;

Ritenuto dover approvare detti verbali consiliari dandoli per letti;

Visto il parere favorevole, allegato al presente atto, espresso dal responsabile del servizio in ordine alla regolarità tecnica, ai sensi dell'art.49 del decreto legislativo n.267 del 18.8.2000;

Con n.17 voti favorevoli espressi in forma palese da n.17 Consiglieri presenti e votanti;

D E L I B E R A

Di approvare gli allegati verbali delle sedute consiliare precedenti, svoltesi in data 11/05 - 13/05 e 10/06/2010 comprendenti le delibere CC dal n.05 al n.21, che si allegano al presente atto ;


PUNTO 2 O.D.G.

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.2 dell'ordine del giorno ad oggetto:"Addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche - Modifica al regolamento per l'anno 2010".

PRESIDENTE - Prego consigliere Tondo.

CONSIGLIERE TONDO - Chiedo la parola per chiarire con una dichiarazione di voto il mio atteggiamento in questo Consiglio comunale. Voterò a favore di tutti i provvedimenti che non aumentano la tassazione. Voterò con una votazione contraria a tutti i provvedimenti che prevedono un aumento di tassazione a carico dei cittadini. Siccome questo allegato alla manovra finanziaria non prevede aumento di prelievo, anche perché la norma nazionale lo impedisce, io sono favorevole.

PRESIDENTE - Si passa alla votazione

Vista la sotto riportata proposta di deliberazione presentata dal Responsabile del Settore Servizi Finanziari;
Visto l'art. 52, comma 1, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 448, il quale prevede che i comuni possono disciplinare con regolamento le proprie entrate, anche tributarie, salvo per quanto attiene alle fattispecie imponibili, ai soggetti passivi e alle aliquote massime dell'imposta;
Visto l'art. 48, commi 10 e 11, della legge 27 dicembre 1997, n. 449;
Visto il decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Serie generale n. 242 del 16 ottobre 1998, e successive modificazioni ed integrazioni, ad oggetto: "Istituzione di una addizionale comunale all'IRPEF, a norma dell'art. 48, comma 10, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, come modificato dall'art. 1, comma 10, della legge 16 giugno 1998, n. 191";
Visti i seguenti commi dell'art. 1 del citato decreto legislativo n. 360/98:
• comma 1 "E' istituita, a decorrere dal 1° gennaio 1999, l'addizionale provinciale e comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche";
• comma 2 "Con uno o più decreti del Ministro delle finanze, di concerto con i Ministri del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e dell'interno, da emanare entro il 15 dicembre, è stabilita l'aliquota di compartecipazione dell'addizionale da applicare a partire dall'anno successivo ed è conseguentemente determinata, con i medesimi decreti, la equivalente riduzione delle aliquote di cui all'articolo 11, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, nonché eventualmente la percentuale dell'acconto dell'imposta sul reddito delle persone fisiche relativamente al periodo di imposta da cui decorre la suddetta riduzione delle aliquote. L'aliquota di compartecipazione dovrà cumulare la parte specificamente indicata per i comuni e quella relativa alle province, quest'ultima finalizzata esclusivamente al finanziamento delle funzioni e dei compiti ad esse trasferiti";
• comma 3 "I comuni con regolamento adottato ai sensi dell'art. 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e successive modificazioni, possono disporre la variazione dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale di cui al comma 2 con deliberazione da pubblicare nel sito informatico individuato con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 31 maggio 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 130 del 5 giugno 2002. L'efficacia della deliberazione decorre dalla data di pubblicazione nel predetto sito informatico. La variazione dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale non può eccedere complessivamente 0,8 punti percentuali. La deliberazione può essere adottata dai comuni anche in mancanza dei decreti di cui al comma 2";
• 3-bis. "Con il medesimo regolamento di cui al comma 3 può essere stabilita una soglia di esenzione in ragione del possesso di specifici requisiti reddituali".
Visto il comma 16 dell'art. 53 della legge 23/12/2000, n. 388, come sostituto dal comma 8 dell'art. 27 della legge 28/12/2001, n. 448, con il quale il termine per deliberare le tariffe dei tributi locali, compresa l'aliquota dell'addizionale comunale all'IRPEF, e le aliquote dei servizi pubblici locali, nonché per approvare i regolamenti relativi alle entrate degli enti locali, è stabilito entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione;
Visto l'articolo 1, comma 7, del decreto legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito con modificazioni dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, il quale testualmente recita: 7. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno, in funzione della attuazione del federalismo fiscale, è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato. Sono fatte salve, per il settore sanitario, le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 174, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, e all'articolo 1, comma 796, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché, per gli enti locali, gli aumenti e le maggiorazioni già previsti dallo schema di bilancio di previsione presentato dall'organo esecutivo all'organo consiliare per l'approvazione nei termini fissati ai sensi dell'articolo 174 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. Resta fermo che continuano comunque ad applicarsi le disposizioni relative al mancato rispetto del patto di stabilità interno, di cui ai commi 669, 670, 671, 672, 691, 692 e 693 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti verificano il rispetto delle disposizioni di cui al presente comma, riferendo l'esito di tali controlli alle sezioni riunite in sede di controllo, ai fini del referto per il coordinamento del sistema di finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, come modificato, da ultimo, dall'articolo 3, comma 65, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonché alla sezione delle autonomie.
Richiamato inoltre l'articolo 77-bis, comma 30, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, il quale estende per tutto il triennio 2009-2011 la sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote ad essi attribuiti da legge dello Stato disposta dall'articolo 1, comma 7, del decreto legge 27 maggio 2008, n. 93, ad eccezione degli aumenti relativi alla tassa sui rifiuti solidi urbani;
Visto che con decreti del Ministero dell'Interno in data 17 dicembre 2009 e 29 aprile 2010 è stato prorogato al 30 giugno 2010 il termine per l'approvazione del bilancio di previsione dell'esercizio 2010;
Visto che con atto consiliare n. 63 del 30/10/1998, divenuto esecutivo ad ogni effetto di legge, il Comune di Copertino ha deliberato, in esecuzione dell'art. 1, comma 3, del citato decreto legislativo n. 360/98, la variazione in aumento dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche a partire dall'anno 1999 nella misura di 0,1 (zero uno) punti percentuali;
Visto che con atto consiliare n. 12 del 28/02/2000, divenuto esecutivo ad ogni effetto di legge, il Comune di Copertino ha deliberato, in esecuzione dell'art. 1, comma 3, del citato decreto legislativo n. 360/98, la variazione in aumento dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche a partire dall'anno 2000 nella misura di 0,2 (zero due) punti percentuali;
Visto che con atto della Giunta Comunale n. 69 del 22/03/2001, divenuto esecutivo ad ogni effetto di legge, il Comune di Copertino ha deliberato, in esecuzione dell'art. 1, comma 3, del richiamato decreto legislativo n. 360/98, la variazione in aumento dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche a partire dall'anno 2001 nella misura di 0,25 (zero venticinque) punti percentuali;
Visto che con atto della Giunta Comunale n. 93 del 21/03/2002, divenuto esecutivo ad ogni effetto di legge, il Comune di Copertino ha deliberato, in esecuzione della citata normativa, la variazione in aumento dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale sul reddito delle persone fisiche a partire dall'anno 2002 nella misura di 0,3 % (zero virgola tre per cento);
Vista la deliberazione C.C. n. 19 del 27 marzo 2007, divenuta esecutiva, con la quale è stato approvato, con decorrenza dal 1° gennaio 2007, il Regolamento comunale per l'applicazione dell'addizionale comunale IRPEF che prevede l'aliquota dell'addizionale comunale all'IRPEF nella misura del 0,3% (zero virgola tre per cento)
Vista la deliberazione del Commissario ad Acta. n. 20 del 26 giugno 2008, divenuta esecutiva, con la quale è stato approvata la modifica del Regolamento comunale per l'applicazione dell'addizionale comunale IRPEF approvato con deliberazione C.C. n. 19/2007;
Visto l'art. 1, commi 142, 143 e 144 della legge 27/12/2006, n. 296 (Finanziaria 2007);
Ritenuto pertanto dover confermare per l'anno 2010 la variazione dell'addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche stabilita per gli anni dal 2002, al 2009 nella misura complessiva dello 0,3 % (zero tre per cento) e modificare il regolamento per l'applicazione dell'addizionale comunale all'IRPEF approvato con deliberazione C.C. n. 19/2007,
Viste le disposizioni innanzi richiamate;
Visto il T.U. delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
DELIBERA
a) Di modificare il regolamento per l'applicazione dell'addizionale comunale all'IRPEF approvato con deliberazione C.C. n. 19/2007:
REGOLAMENTO PER L'APPLICAZIONE DELL'ADDIZIONALE COMUNALE ALL'IRPEF
Art. 1 - Oggetto del regolamento
1. Il presente regolamento, adottato nell'ambito della potestà regolamentare prevista dagli artt. 117 e 119 della Costituzione ed ai sensi dell'art. 52, comma 1, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446.
2. Il regolamento disciplina l'applicazione dell'aliquota di compartecipazione dell'addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche (I.R.P.E.F.), istituita dall'art. 1 del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 380.
Art. 2 - Soggetto attivo
1. L'addizionale in oggetto è liquidata e riscossa dal Comune di Copertino, ai sensi del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360 e successive modificazioni ed integrazioni.

Art. 3 - Soggetti passivi
1. Sono obbligati al pagamento dell'addizionale comunale all'IRPEF sull'intero reddito posseduto coloro che hanno il domicilio fiscale il 1° gennaio 2007 nel Comune di Copertino, sulla base delle disposizioni normative vigenti.
2. L'addizionale è determinata applicando al reddito complessivo determinato ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, al netto degli oneri deducibili riconosciuti ai fini di tale imposta ed è dovuta se per lo stesso anno risulta dovuta l'imposta sul reddito delle persone fisiche, al netto delle detrazioni per essa riconosciute e del credito di cui all'art. 165 D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 (T.U. delle imposte sui redditi), nel rispetto delle vigenti normative.
Art. 4 - Aliquota dell'addizionale comunale all'IRPEF
1. In attuazione di quanto disposto dall'art. 1, comma 3 del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, l'aliquota di compartecipazione dell'addizionale IRPEF per l'anno 2010 è determinata nella misura del 0,3% (zero virgola tre per cento).

Art. 5 - Sanzioni ed interessi
1. In caso di omesso, insufficiente o tardivo versamento del tributo in oggetto, il Comune provvederà ad applicare le sanzioni disciplinate dai D.Lgs. 471, 472 e 473 del 1997 in materia di sistema sanzionatorio amministrativo tributario,oltre agli interessi di legge.

Art. 6 - Entrata in vigore
1. Il presente regolamento entra in vigore, ai sensi dell'art. 52 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, il 1° gennaio 2007.
b) Di inviare la presente deliberazione al Ministero dell'Economia e delle Finanze, ai sensi dell'articolo 52, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 446/97, entro 30 giorni dalla data in cui è divenuta esecutiva;
c) Di pubblicare la presente deliberazione sul sito internet www.finanze.it, individuato con decreto interministeriale del 31 maggio 2002, ai sensi dell'art. 1, comma 3, del decreto legislativo n. 260/98;
d) Di dare atto che il gettito derivante dall'applicazione dell'addizionale è necessario per garantire il pareggio e l'equilibrio del bilancio e della gestione finanziaria, nonché per garantire la continuità nell'erogazione dei servizi.
e) Di proporre l'immediata eseguibilità, ai sensi dell'articolo 134, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
====================================================

IL CONSIGLIO COMUNALE
Udita la dichiarazione di voto del Consigliere Tondo Antonio, che intende votare a favore di tutti i punti che non prevedono aumenti di tassazione e contro quelli che prevedono aumenti;
Vista la sopra riportata proposta di deliberazione;
Dato atto che sulla stessa sono stati acquisiti i pareri ex art. 49 D.Lvo 267/2000;
Ritenuto di doverla approvare;
Presenti 16 - assenti 5(Sindaco,Chiriatti,Inguscio,Alemanno,Esposito);
Con n. 16 voti favorevoli espressi in forma palese da n. 16 Consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
Di approvare la sopra riportata proposta di deliberazione.
- Dopo la votazione il Sindaco rientra in aula.

PUNTO 3 O.D.G.

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.3 dell'ordine del giorno ad oggetto:"Imposta Comunale sugli Immobili - Approvazione aliquote e detrazioni d'imposta per l'anno 2010".

PRESIDENTE - Prego consigliere Ruberti.

CONSIGLIERE RUBERTI - Solo una precisazione. Mi dispiace che il Sindaco si sia allontanato. Ho la sensazione di avere davanti un'amministrazione che arriva con l'acqua alla gola perché siamo per approvare qualcosa di già scontato. I cittadini hanno già provveduto a sanare questo aspetto attraverso i loro modelli fiscali e i cittadini hanno provveduto entro il 16 giugno a regolarizzare l'imposta comunale.
La preghiera è quella di essere più attenti e puntuali. Oggi portiamo all'ordine del giorno un argomento di gran lunga superato.

PRESIDENTE - Votazione

Vista la sotto riportata proposta di deliberazione presentata dal Responsabile del Settore Servizi Finanziari;
Visto il decreto legislativo 30/12/1992, n.504, e successive modificazioni ed integrazioni, relativo al riordino della finanza degli enti territoriali, a norma dell'art. 4 della legge 23 ottobre 1992, n. 421;
Visto l'art. 1 del citato decreto legislativo 504/92 con il quale è stata istituita, a decorrere dall'anno 1993, l'imposta comunale sugli immobili (ICI);
Visto l'art. 1, comma 156, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 che modificando l'art. 6, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, individua nel consiglio comunale l'organo competente a deliberare l'aliquota I.C.I.;
Visto il Regolamento per l'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 89 in data 29/12/1998, esecutiva ai sensi di legge, e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto il decreto legislativo 30/12/1992, n. 504, e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto il decreto legislativo 15/12/1997, n. 446, e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto il comma 16 dell'art. 53 della legge 23/12/2000, n. 388, come sostituto dal comma 8 dell'art. 27 della legge 28/12/2001, n. 448, con il quale il termine per deliberare le tariffe dei tributi locali, compresa l'aliquota dell'addizionale comunale all'IRPEF, e le aliquote dei servizi pubblici locali, nonché per approvare i regolamenti relativi alle entrate degli enti locali, è stabilito entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione;
Visto inoltre l'articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007) il quale dispone che "Gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Dette deliberazioni, anche se approvate successivamente all'inizio dell'esercizio purché entro il termine innanzi indicato, hanno effetto dal 1º gennaio dell'anno di riferimento. In caso di mancata approvazione entro il suddetto termine, le tariffe e le aliquote si intendono prorogate di anno in anno";
Visto che con decreti del Ministero dell'Interno in data 17 dicembre 2009 e 29 aprile 2010 è stato prorogato al 30 giugno 2010 il termine per l'approvazione del bilancio di previsione dell'esercizio 2010;
Visto l'articolo 1 del decreto legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito con modificazioni dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, il quale:
a) al comma 1 esonera completamente dal pagamento dell'imposta a partire dall'anno 2008 l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passivo, fatta eccezione per le abitazioni accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9;
b) al commi 2 e 3 estende il beneficio dell'agevolazione anche alle unità immobiliari assimilate all'abitazione principale in base al regolamento o delibera comunale, nonché alle unità immobiliari appartenenti a soci di cooperative edilizie a proprietà indivisa, agli alloggi regolarmente assegnati dagli IACP e alle unità immobiliari appartenenti a coniugi separati non assegnatari della casa coniugale, a condizione che non risultino proprietari o titolari di altro diritto reale nello stesso comune di altra unità immobiliare adibita ad abitazione principale;
Visto l'articolo 1, comma 7, del decreto legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito con modificazioni dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, il quale testualmente recita: "7. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno, in funzione della attuazione del federalismo fiscale, è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato. Sono fatte salve, per il settore sanitario, le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 174, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, e all'articolo 1, comma 796, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché, per gli enti locali, gli aumenti e le maggiorazioni già previsti dallo schema di bilancio di previsione presentato dall'organo esecutivo all'organo consiliare per l'approvazione nei termini fissati ai sensi dell'articolo 174 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo18 agosto 2000, n. 267. Resta fermo che continuano comunque ad applicarsi le disposizioni relative al mancato rispetto del patto di stabilità interno, di cui ai commi 669, 670, 671, 672, 691, 692 e 693 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Le sezioni regionali di controllo della Corte dei conti verificano il rispetto delle disposizioni di cui al presente comma, riferendo l'esito di tali controlli alle sezioni riunite in sede di controllo, ai fini del referto per il coordinamento del sistema di finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge 14 gennaio 1994, n. 20, come modificato, da ultimo, dall'articolo 3, comma 65, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, nonché alla sezione delle autonomie".
Richiamato inoltre l'articolo 77-bis, comma 30, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, il quale estende per tutto il triennio 2009-2011 la sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote ad essi attribuiti da legge dello Stato disposta dall'articolo 1, comma 7, del decreto legge 27 maggio 2008, n. 93, ad eccezione degli aumenti relativi alla tassa sui rifiuti solidi urbani;
Preso atto quindi che, l'articolo 1 comma 7 del D.L. n. 93/2008 vieta a partire dall'esercizio 2009 e fino a tutto il 2011 l'aumento delle aliquote e delle tariffe dei tributi locali, fatta eccezione per gli aumenti e le maggiorazioni già deliberate ed inserite nello schema del bilancio di previsione (annuale e pluriennale) approvato nei termini di legge per l'esercizio 2008 e quelle relative alla TASU/TIA;
Vista la risoluzione del Ministero dell'economia e delle finanze n. 12/DF in data 5 giugno 2008.
Ritenuto di confermare per l'anno 2010 le seguenti aliquote e detrazioni dell'imposta comunale sugli immobili:
• ALIQUOTA RIDOTTA PER ABITAZIONE PRINCIPALE 4,00‰
(per le sole categorie A/1, A/8 e A/9)
• ALIQUOTA ORDINARIA 6,60‰
• DETRAZIONE PER ABITAZIONE PRINCIPALE € 103,29
(per le sole categorie A/1, A/8 e A/9)
• ULTERIORE DETRAZIONE D'IMPOSTA € 129,11
per le abitazioni principali di cat. A/1, A/8 e A/9 dei seguenti soggetti in particolari condizioni di disagio socio-economico come individuati dall'art. 4 del Regolamento comunale per l'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili, ai sensi dell'art. 8, comma 3, del decreto legislativo 504/92;
Ritenuto dover confermare per l'anno 2010 l'aliquota dell'imposta comunale sugli immobili e le detrazioni stabilite per gli anni dal 2005 al 2009;
Viste le disposizioni innanzi richiamate;
Pareri favorevoli espressi ai sensi dell'art. 49 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
DELIBERA
Di determinare per l'anno 2010 le seguenti aliquote e detrazioni dell'imposta comunale sugli immobili:
• ALIQUOTA RIDOTTA PER ABITAZIONE PRINCIPALE 4,00‰
(per le sole categorie A/1, A/8 e A/9)
• ALIQUOTA ORDINARIA 6,60‰
• DETRAZIONE PER ABITAZIONE PRINCIPALE € 103,29
(per le sole categorie A/1, A/8 e A/9)
• ULTERIORE DETRAZIONE D'IMPOSTA € 129,11
per le abitazioni principali di cat. A/1, A/8 e A/9 dei seguenti soggetti in particolari condizioni di disagio socio-economico come individuati dall'art. 4 del Regolamento comunale per l'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili, ai sensi dell'art. 8, comma 3, del decreto legislativo 504/92;
Di stabilire altresì per l'anno 2010, ai sensi dell'art. 8, comma 1, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, e dell'art. 6 bis del Regolamento comunale per l'applicazione dell'imposta comunale sugli immobili, nella misura del quattro per mille l'aliquota da applicare per i fabbricati realizzati per la vendita e non venduti;
Di dare atto sono state tenute presenti le esigenze di equilibrio economico finanziario del bilancio annuale di previsione del Comune e che il contenuto del presente atto rispetta tale equilibrio;
Di pubblicizzare il presente atto nelle forme previste dalla normativa in vigore;
Di proporre l'immediata eseguibilità, ai sensi dell'articolo 134, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
====================================================
IL CONSIGLIO COMUNALE
Udito l'intervento del Consigliere Maria Rosaria Ruberti che pur omesso dal corpo della presente risulta integralmente riportato nel verbale della odierna seduta ed al quale verbale si fa espresso rinvio;
Vista la sopra riportata proposta di deliberazione;
Dato atto che sulla stessa sono stati acquisiti i pareri ex art. 49 D.Lvo 267/2000;
Ritenuto di doverla approvare;
Con n. 17 voti favorevoli espressi in forma palese da n. 17 Consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
Di approvare la sopra riportata proposta di deliberazione.


PUNTO 4 O.D.G.

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.4 dell'ordine del giorno ad oggetto:"Approvazione del programma per l'affidamento di incarichi di collaborazione per l'anno 2010 (art. 3, comma 55, legge 24 dicembre 2007, n. 244)."

PRESIDENTE - Prego consigliere Tondo.

CONSIGLIERE TONDO - Il voto a questo provvedimento è contrario. Perché? Perché non ho capito ancora quale è la strategia di questa amministrazione comunale. Ho visto che ci sta nel bilancio di previsione una spesa di 50.000 euro per l'incarico del Pug, ma ci stanno tutta la progettazione esecutiva degli interventi cofinanziati. Non ho capito come intendete procedere, se me lo spiegate può darsi pure che possa rivedere questa impostazione. Non mi sembra corretto che si affronti soltanto con un stanziamento iniziale di 50.000 euro un problema, mentre tutto l'aspetto complessivo sugli incarichi progettuali non viene affrontato.

PRESIDENTE - Prego consigliere De Lorenzi.

CONSIGLIERE DE LORENZI - Io intervengo per dichiarare il mio voto contrario. Sostanzialmente condivido la riflessione del consigliere Tondo in quanto si evince dal bilancio questo impegno da parte dell'amministrazione finalizzato solo e esclusivamente all'importo inerente i progetti da cofinanziare. Non essendoci nessuna prospettiva per il futuro in questo bilancio do il mio voto contrario.

PRESIDENTE - Passiamo alla votazione.

Vista la sotto riportata proposta di deliberazione presentata dal Responsabile del Settore Servizi Finanziari;
Premesso che la legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008), per esigenze di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione delle esigenze di ricorso agli incarichi esterni di collaborazione e delle relative modalità di affidamento:
- all'articolo 3, comma 55, ha disposto che "l'affidamento da parte degli enti locali di incarichi di studio o di ricerca , ovvero di consulenza, a soggetti estranei all'amministrazione, può avvenire solo nell'ambito di un programma approvato dal consiglio ai sensi dell'art. 42, comma 2, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267";
- all'articolo 3, comma 56, ha demandato al regolamento di organizzazione dell'ente l'individuazione di limiti, criteri e modalità per l'affidamento di incarichi di collaborazione, di studio o di ricerca, ovvero di consulenze, a soggetti estranei all'amministrazione nonché del relativo limite di spesa;
Visto il decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, recante "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria", convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, il quale:
&\#61559; all'articolo 46, comma 2, mediante la sostituzione integrale dell'articolo 3, comma 55, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ha previsto che l'affidamento degli incarichi di collaborazione da parte degli enti locali possa avvenire solo per attività istituzionali stabilite dalla legge o previste nel programma approvato dal consiglio comunale;
&\#61559; all'articolo 46, comma 3, mediante la sostituzione integrale dell'articolo 3, comma 56, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, ha demandato al bilancio di previsione dell'ente la fissazione del limite di spesa per l'affidamento degli incarichi di collaborazione, lasciando al regolamento sull'ordinamento generale degli uffici e dei servizi l'individuazione dei criteri e delle modalità per l'affidamento degli incarichi;
Atteso che la nuova disciplina dell'affidamento degli incarichi di collaborazione da parte degli enti locali contenuta nel decreto legge n. 112/2008 ha rafforzato il ruolo della programmazione consiliare, estendendo l'ambito del programma a tutte le tipologie di incarichi e non più solamente agli incarichi di studio, ricerca e consulenza;
Considerato che:
&\#61559; il programma per l'affidamento degli incarichi debba dare prioritariamente conto degli obiettivi delle finalità che si intendono raggiungere mediante il ricorso a collaborazioni esterne e della loro stretta coerenza e pertinenza con i programmi e progetti della Relazione previsionale e programmatica ovvero con altri atti di programmazione generale dell'ente;
&\#61559; la previsione dell'affidamento degli incarichi di collaborazione nell'ambito dello specifico programma del consiglio comunale costituisce un ulteriore requisito di legittimità dello stesso, oltre a quelli già previsti dalla disciplina generale contenuta nell'articolo 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
&\#61559; possono essere comunque affidati, anche se non previsti nel programma consigliare, gli incarichi previsti per attività istituzionali stabilite dalla legge, intendendosi per tali quelli connessi a prestazioni professionali per la resa di servizi o adempimenti obbligatori per legge per i quali non sussiste alcuna discrezionalità di scelta in capo all'ente, qualora non vi siano strutture od uffici a ciò deputati;
Ritenuto quindi necessario, con il presente provvedimento, approvare il programma per l'affidamento degli incarichi di collaborazione relativo all'anno 2010;
Visto l'allegato programma per l'affidamento degli incarichi di collaborazione, redatto ai sensi dell'articolo 3, comma 55, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, come sostituito dall'articolo 46, comma 2, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e ritenutolo conforme ai programmi e progetti per il raggiungimento degli obiettivi strategici dell'ente;
Visto il D.Lgs. n. 267/2000;
Visto il D.Lgs. n. 165/2001;
Visto lo statuto comunale;
Visto il regolamento comunale sull'ordinamento generale degli uffici e dei servizi;
Visto il regolamento comunale di contabilità;
DELIBERA
1) di approvare, per le motivazioni indicate in premessa il programma per l'affidamento degli incarichi di collaborazione per l'anno 2010, ai sensi dell'articolo 3, comma 55, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, come sostituito dall'articolo 46, comma 2, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, che si allega al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale;
2) di dare atto che:
&\#61559; potranno comunque essere affidati incarichi non previsti nel presente programma, qualora siano necessari per l'acquisizione di servizi o adempimenti obbligatori per legge, previo accertamento dell'assenza di strutture o uffici a ciò deputati;
&\#61559; sono esclusi dal presente programma gli incarichi connessi alla realizzazione delle opere pubbliche (progettazione, direzione lavori, collaudo, ecc.) appositamente previste nel programma triennale approvato ai sensi dell'articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 ed i cui oneri sono allocati al Titolo II della spesa nell'ambito del Quadro Tecnico Economico dell'opera da realizzare;
&\#61559; l'affidamento degli incarichi indicati nel programma compete agli organi gestionali, i quali vi provvederanno nel rispetto della disciplina generale nonché delle specifiche disposizioni contenute nel regolamento sull'ordinamento generale degli uffici e dei servizi.
3) di trasmettere il presente atto ai responsabili dei servizi per i successivi provvedimenti.
4) Di proporre l'immediata eseguibilità, ai sensi dell'articolo 134, comma 4, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.
====================================================
IL CONSIGLIO COMUNALE
Udite le dichiarazioni di voto contrarie dei Consiglieri Giovanni De Lorenzi e Antonio Tondo(per il testo integrale delle dichiarazioni si fa espresso rinvio al verbale della odierna seduta nel quale vengono integralmente riportate);

Vista la sopra riportata proposta di deliberazione;
Dato atto che sulla stessa sono stati acquisiti i pareri ex art. 49 D.Lvo 267/2000;
Ritenuto di doverla approvare;
Con n. 13 voti favorevoli, n. 4 voti contrari(De Lorenzi,Tondo,Nestola F., Ruberti) espressi in forma palese da n. 17 Consiglieri presenti e votanti
DELIBERA
Di approvare la sopra riportata proposta di deliberazione.

PUNTO 5 O.D.G.

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.5 dell'ordine del giorno ad oggetto: "Determinazione dell'indennità di funzione al Presidente del Consiglio Comunale e del gettone di presenza ai Consiglieri Comunali - Esercizio finanziario 2010":
PRESIDENTE - se non ci sono interventi si passa alla votazione.

Vista la sotto riportata proposta di deliberazione presentata dal Responsabile del Settore Servizi Finanziari;
Visto l'art. 82 del decreto legislativo 18/08/2000, n. 267, che prevede:
&\#61485; al comma 2, "I consiglieri comunali, provinciali, circoscrizionali, limitatamente ai comuni capoluogo di provincia, e delle comunità montane hanno diritto a percepire, nei limiti fissati dal presente capo, un gettone di presenza per la partecipazione a consigli e commissioni. In nessun caso l'ammontare percepito nell'ambito di un mese da un consigliere può superare l'importo pari ad un quarto dell'indennità massima prevista per il rispettivo sindaco o presidente in base al decreto di cui al comma 8. Nessuna indennità è dovuta ai consiglieri circoscrizionali";
&\#61485; al comma 5: "Le indennità di funzione previste dal presente capo non sono tra loro cumulabili. L'interessato opta per la percezione di una delle due indennità ovvero per la percezione del 50 per cento di ciascuna";
&\#61485; al comma 8 indica le modalità per determinare l'indennità di funzione ed il gettone di presenza demandando il tutto ad un decreto del Ministero dell'Interno di concerto con il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica;
Visto il decreto del Ministro dell'Interno n. 119 del 4/4/2000 con il quale è stato adottato il regolamento che stabilisce le indennità di funzione e i gettoni di presenza ai sensi dell'art. 23 della legge n. 265/1999;
Vista la Tabella A allegata al citato decreto ministeriale;
Vista la circolare del Ministero dell'Interno n. 5/2000 URAEL del 5/6/2000;
Considerato che l'art. 11 della legge 26 aprile 1974, n. 169, così recita: "Le indennità previste dai precedenti articoli vengono deliberate annualmente dal Consiglio contestualmente all'approvazione del bilancio preventivo del comune o della provincia";
Ritenuto dover procedere alla determinazione dell'indennità spettante al Presidente del Consiglio Comunale e del gettone di presenza spettante ai Consiglieri Comunali per l'anno 2010 nelle seguenti misure, tenuto conto degli importi previsti dal D.M. 119/2000 con le maggiorazioni di cui all'art. 2, comma 1, lettere b) e c):
- indennità di carica al presidente del consiglio: indennità spettante agli assessori comunali pari al 45% di quella indennità prevista per il Sindaco pari ad Euro 1.422,31;
- gettone di presenza ai consiglieri comunali: Euro 22,65;
DELIBERA
1. rideterminare per l'anno 2010 l'indennità di funzione spettante al presidente del consiglio nella seguente misura:
Indennità Tab. A D.M. 119/2000 Euro Maggiorazione art. 2 c.1, lettera b) - D.M. 119/2000 - Aumento 3%
Euro Maggiorazione art. 2 c.1, lettera c) - D.M. 119/2000 - Aumento 2%
Euro Totale lordo
Euro

1.254,98
---- 27,88 1.422,31

2. determinare per l'anno 2010 il gettone di presenza spettante ai consiglieri comunali per le adunanze del Consiglio e delle Commissioni (Consiliari - Elettorale) nella seguente misura:
Indennità Tab. A D.M. 119/2000 Euro Maggiorazione art. 2 c.1, lettera b) - D.M. 119/2000 - Aumento 3% Maggiorazione art. 2 c.1, lettera c) - D.M. 119/2000 - Aumento 2% Totale lordo

22,31
---- 0,44 22,65

3. procedere all'erogazione dell'indennità di funzione spettante al Presidente del Consiglio Comunale mensilmente;
4. procedere all'erogazione del gettone di presenza Spettante ai Consiglieri Comunali trimestralmente;
5. dare atto che la spesa riveniente trova copertura finanziaria sui seguenti capitoli PEG 2010:
- capitolo 87 "Indennità di carica Sindaco, Assessori, Presidente del Consiglio;
- capitolo 182 "IRAP Amministratori, Revisori, ecc."
- capitolo 91 "Indennità di presenza per le adunanze del Consiglio Comunale, ecc.";
- capitolo 180" IRAP Consiglieri";
6. di proporre l'immediata eseguibilità;
========================================================
IL CONSIGLIO COMUNALE
Vista la sopra riportata proposta di deliberazione;
Dato atto che sulla stessa sono stati acquisiti i pareri ex art. 49 D.Lvo 267/2000;
Ritenuto di doverla approvare;
Con n. 13 voti favorevoli, n. 4 astenuti(De Lorenzi,Tondo,Nestola F., Ruberti), espressi in forma palese da n. 17 Consiglieri presenti e n.13 votanti
DELIBERA
Di approvare la sopra riportata proposta di deliberazione.

CONSIGLIERE DE LORENZI - Per quanto riguarda questo punto, siccome non ci avete detto che cosa state votando, forse sono stato disattento. Vorrei capire.

PRESIDENTE - Viene confermato il gettone di presenza in conferenza dei capigruppo e la diminuzione da parte del Presidente del 20% della sua competenza. Questo è un discorso che non sta in delibera, ma è una dichiarazione che viene fatta all'ufficio competente. Unitamente a quello che la Giunta ha già fatto.

SINDACO - Io vorrei che fosse chiaro l'argomento. Abbiamo confermato indennità del gettone di presenza ai consiglieri comunali, mentre il Presidente si è adeguato alla riduzione della sua indennità, pari a quello che ha già fatto il Sindaco e gli assessori di Giunta.


PUNTO 6 O.D.G.

Il Presidente del Consiglio Cosimo Frisenda sottopone all'esame del Consiglio il punto n.6 dell'ordine del giorno ad oggetto:" "Bilancio annuale di previsione per l'esercizio 2010, Relazione Previsionale e Programmatica per il triennio 2010 - 2012, Bilancio Pluriennale per il triennio 2010 - 2012 documenti allegati - Esame ed approvazione".

PRESIDENTE - Prego assessore Del Prete.

ASSESSORE DEL PRETE - Desidero ringraziare i Revisori per l'eccezionale lavoro svolto. Una relazione puntuale, organica, non priva di spunti propositivi per il bilancio, oltre a evidenziare aspetti che sono storicamente una spina nel fianco del bilancio del Comune di Copertino che comunque è un bilancio solido, è un bilancio che ha tenuto bene gli ultimi anni di forti gessature obbligate dal patto di stabilità e dalla forte crisi che ha colpito il bilancio comunale negli ultimi anni.
Da questo vorrei partire, la grave crisi economica che da tempo insedia le risorse pubbliche italiane ha investito in profondità tutte le articolazioni istituzionali dello Stato. Il patto di stabilità imposto ai Comuni ha offerto garanzie reali di tenuta dei conti pubblici dimostrandosi un ottimo strumento di contenimento e responsabilizzazione della spesa, ma non è stato purtroppo sufficiente a scongiurare l'attuale imprevisto momento di grave affanno dei conti pubblici.
Le proteste dei Comuni, non voglio parlare dei Comuni del sud accusati di irresponsabilità, sprechi, opacità nella gestione della spesa, ma del virtuoso Piemonte, da sempre casa della buona amministrazione pubblica. In una manifestazione a Torino i Sindaci di quella regione hanno consegnato la fascia tricolore al Prefetto di Torino in segno di protesta per le forti difficoltà a gestire proprio i conti dei Comuni.
Altre misure urgenti, come la legge 78 del 31 maggio ultimo, avente a oggetto "misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica" si sono purtroppo e evidentemente rivelate improcrastinabili. Oltre all'attuale affanno le misure di prossima entrata in vigore restringeranno ulteriormente gli spazi di manovra oltre che di autonomia finanziaria. L'autonomia finanziaria dei Comuni viene enormemente ristretta, almeno fino all'entrata in vigore del federalismo fiscale a oggi previsto per il 2012.
Il taglio delle risorse per il 2011 prevede una riduzione delle risorse disponibili per i Comuni pari a 1.500 milioni di euro; mentre per il 2012 il taglio previsto ammonta a 2.500 milioni di euro. Io non so come riusciremo a affrontare il bilancio del 2011 e del 2012, ma dobbiamo preoccuparci già da ora.
Tagli drammatici, che annunciano tempi, se possibile, ancora più difficili. I Comuni in particolare vengono chiamati a un compito più complesso. I tagli, infatti, investono tutti gli enti, dalle Regioni alle Province. Se in passato è stato possibile attenuare l'impatto dei tagli ai Comuni grazie agli interventi regionali e o provinciali, oggi è ancora più difficile persino sperare in questo. La complessità inedita del compito oggi demandato ai Comuni consiste nel fatto che sono stati operati tagli rilevanti in settori come l'istruzione, la spesa sociale, la sicurezza, i servizi alla persona.
Tali tagli spingono tutti a rivolgersi al Comune che è l'articolazione dello Stato più prossima al cittadino per invocare aiuto e sostegno. La crisi, per altro, aumenta esponenzialmente le situazioni di disagio e di sofferenza, alimentando un circuito che preoccupa per il presente, ma soprattutto per l'immediato futuro. In questo quadro ai Comuni è stata ridotta l'autonomia nella gestione finanziaria. L'obbligo di mantenere invariate le aliquote di imposte e tasse per non aumentare la pressione fiscale e legale ingessa di fatto le possibilità di un Comune di far fronte a tale emergenza, tenendo in debita considerazione una più adeguata redistribuzione della pressione fiscale e conseguente gestione delle entrate in rapporto alle fasce sociali, ai patrimoni e redditi.
A aggravare l'attuale situazione vi è il crescente numero delle spese dovute all'inflazione e a un sempre più ampio coinvolgimento dei Comuni nella gestione di emergenze ambientali e di sostegno delle fasce deboli, di impegno per progetti di sviluppo locale, per le spese legate alla realizzazione di infrastruttura.
Crescono i costi in generale in contrasto con il patto di stabilità che prevede l'obbligo di un abbassamento della spesa. Non sappiamo più a scapito di cosa.
Nel nostro bilancio abbiamo scandagliato ogni cono d'ombra. Siamo di fronte a un inedito e ampio compito di sintesi tra opposti che, come si può intuire, si tramuta in un equilibrismo difficile. Tutto ciò si verifica in un contesto certamente non prontissimo a recepire mutamenti di carattere economico, capaci di comportare conseguenze profonde anche sul piano dei comportamenti, dell'assetto amministrativo gestionale, dell'aspettativa dei cittadini e della forte congiuntura del momento che tende a rafforzare chiusure difensive improntate a un comprensibile conformismo conservatore. In questo quadro complessivo diviene urgente studiare nuove forme di organizzazione dell'ente mirate a un miglioramento e ampliamento dei servizi, magari avvalendosi del principio di sussidarietà pur riconosciuto dalla costituzione, ma che ancora pochissimo spazio ha trovato negli enti locali come strumento capace di offrire risposte di qualità, coinvolgimento del territorio, opportunità di occupazione e ampliamento della gamma dei servizi al cittadino.
Copertino è un paese che per fortuna ha numerosissime associazioni di volontariato e organizzazioni del terzo settore attrezzate a dare il proprio contributo per far fronte all'attuale momento di difficoltà nell'erogazione dei servizi per i Comuni.
È in considerazione di tutto ciò che, nonostante le difficoltà del momento, non si è voluta intaccare minimamente la spesa devoluta ai servizi sociali e ciò non senza difficoltà e sacrifici.
Nonostante i costi elevati si sta procedendo all'ampliamento dell'asilo nido comunale al fine di poter accogliere un numero maggiore di utenti. Pur costretti a ritoccare le rette mensili per attenuare l'ammontare delle perdite complessive legate all'erogazione di tale servizio, continuiamo a erogare un servizio di qualità come l'asilo nido a costi molto contenuti per le famiglie. Costi che se dovessero essere quelli di mercato sarebbero difficilmente accessibili al più dei cittadini.
Stessa cosa dicasi per il trasporto con gli scuolabus e altrettanto vale per il servizio mensa, al fine di garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche e formative nel tempo prolungato, il cui onere organizzativo e finanziario grava interamente sui Comuni e sulle famiglie.
Per ora siamo in grado di garantire ancora tutto ciò, sia pure con un leggere ritocco nei costi per le famiglie. Si è adottata una politica di fermo rigore per quanto riguarda il recupero dell'evasione. Un progetto finalizzato al recupero di Ici e Tarsu alla fine del 2009 ha consentito di riaccertare somme evase pari a 100.000 euro per l'Ici e 50.000 per la Tarsu 2004. Sono in corso accertamenti per gli anni 2005 e 2006.
Si è provveduto al recupero di standard e oneri e con la realizzazione dell'aggiornamento della numerazione civica sarà possibile avere un date base indispensabile per perseguire il recupero dell'evasione che rappresenterà una voce di entrata significativa in futuro e certamente già dal prossimo bilancio comunale. Pagare tutti per pagare meno non sarà solo uno slogan elettorale per questa amministrazione comunale, ma la lotta all'evasione è un obiettivo sempre in vista nelle nostre attività gestionali.
In questo quadro complessivo, dove le possibilità di manovra erano limitatissime, spicca il necessario e doloroso aumento della Tarsu del 29%. Aumento che assicura una copertura pari al 98.62% del costo complessivo del servizio di nettezza urbana previsto per il 2010. Anche in questo caso vi è da notare che dal 2004 non si era provveduto a adeguare la Tarsu agli andamenti complessivi legati ai posti. Solo la gestione commissariale, a fronte delle assunzioni portate avanti dalla società partecipata Multiservizi, aveva provveduto a un lieve aumento pari al 18% della medesima Tarsu che per il resto non ha visto altri aumenti, neppure legati agli andamenti quantificati dall'Istat.
C'è da dire che se guardiamo l'andamento degli aumenti Tarso dei Comuni vicini al nostro vediamo che di anno in anno vi è stato sempre un lieve aumento. Noi ci siamo trovati costretti a dover proseguire il cammino indicato dal commissario arrivando a questo momento. Quei costi in più che rimanevano fuori dalla copertura del gettito della Tarsu rimanevano a carico interamente del bilancio.
Accanto a questo vi è da evidenziare l'aumento dei costi di smaltimento intervenuti nel corso del 2009 e che oggi si attesta sui 17.000 euro al mese. Il maggiore costo del servizio di nettezza urbana in passato ha gravato interamente sulle casse comunali. Siamo costretti purtroppo a chiedere alla città questo sacrificio, con l'impegno di individuare quanto prima chi a oggi continua impunemente a evadere e che purtroppo rappresenta una percentuale non irrilevante della totalità dei contribuenti. Solo attraverso la caccia agli evasori e il previsto passaggio a tariffa sarà possibile pensare a una riduzione dei costi a carico dei cittadini.
Questo è un impegno che prendiamo qui, oggi. Non possiamo non evidenziare quanto traspaia dall'andamento dei conti comunali degli ultimi anni una gestione improntata spesso alla più totale carenza di visione di prospettiva pluriennale. Non è più tollerabile che percentuali come il 44,57% di proventi per il permesso di costruire e il 68,47% delle entrate per oneri di urbanizzazione vengano assorbite dalla spesa corrente, anziché essere investite in opere di urbanizzazione vistosamente carenti in ampia porzione del territorio comunale.
Trovo imbarazzante come amministratore assistere alle quotidiane, legittime richieste dei cittadini a poter beneficiare di diritti alimentari, come l'urbanizzazione primaria, per la quale hanno già versato alle casse comunali quanto dovuto. A questo si aggiunga che la quantificazione dei costi di standard e oneri a Copertino è sensibilmente più bassa rispetto a altri Comuni territorialmente vicini. E comunque insufficiente a garantire nella maggior parte dei casi una reale copertura dei costi di urbanizzazione.
E allora è opportuno lavorare per garantire al bilancio comunale una solidità strutturale capace di consentire in prospettiva una gestione più efficace delle scarse risorse disponibili. Solo così si potranno avere ricadute concrete in termini di sviluppo locale reale.
Conseguente a tale disattenzione rispetto ai conti pubblici è anche il gettito minimo della Tosap, dei diritti sulle pubbliche affissioni, dell'imposta sulla pubblicità. Tutte voci che potrebbero portare entrate rilevanti nelle casse comunali. Lo stesso dicasi per le entrate extra tributarie dei proventi da infrazione del Codice della Strada.
Tutti punti evidenziati dalla relazione dei Revisori. Risibili risultano gli importi pagati dai commercianti per l'occupazione annuale dello spazio pubblico destinato a mercato infrasettimanale. Importi cui non possiamo mettere mano per il patto di stabilità.
In questa sfida per un nuovo corso nei conti pubblici non possiamo vedere solo un arido esercizio di numeri, ma la proposizione di un più solido modello di sviluppo, improntato alle istanze della politica. Non è d'altronde sopportabile ulteriormente assistere alla politica che soccombe alle istanze del contingente.
Una spesso incomprensibile sudditanza eternamente acefala in cui finisce che la procedura diviene più importante dell'obiettivo, lo status quo più forte della volontà di superarlo, per andare incontro alle legittime attese e aspettative di una comunità che attende di essere interpretata e organizzata in funzione dell'uomo e dei bisogni della cittadinanza.
La complessità contemporanea e la crisi attuale stanno sempre più spesso in modo sempre più preoccupante mettendo la politica di fronte a una sorta di resa che a volte sembra necessaria, ineluttabile. Se così fosse la politica avrebbe esaurito il suo compito, ma così non può essere.
Il crollo delle grandi ideologie è liberato alla politica delle teorie, ma questo non significa che la politica a ogni livello non debba essere animata da idee e nuove intuizioni capace di rispondere alle istanze nuove che provengono dalla società. Occorre tramutare questo momento di forte crisi in un'opportunità. Un'opportunità di rivedere tutto, di avere il coraggio di analisi senza ombre e di operare scelte conseguenti.
Solo così questa crisi potrà divenire occasione di una nuova presa di coscienza collettiva, passaggio definitivo di cultura dalla hold economy alla new economy. In questo la politica si deve riappropriare dei suoi tempi che passano spesso anche da scelte impopolari. A fronte di un determinato obiettivo è necessario intraprendere un determinato percorso, che può comportare passaggi pieni di difficoltà prima di approdare alla meta.
Questa è l'unica politica che può portare frutti perché animata da un progetto. La politica dei sondaggi e delle decisioni improntate alla volontà di assecondare gli umori del momento è priva di un respiro lungo e della capacità di incidere concretamente per il cambiamento.
Il potere di decidere si tramuta in una oppressione dominata dalla paura, dove non può non essere opportunità di libertà e di scelta, di cambiamento. È così che leggo il primo bilancio di questa amministrazione chiamata a scelte difficili in un momento difficile, ma sono sicuro che si siano poste solide basi per un solido cambiamento. E i preliminari frutti concreti potremmo vederli presto.

PRESIDENTE - Prego consigliere De Lorenzi.

CONSIGLIERE DE LORENZI - Il grande assente in questo bilancio, ma anche nella relazione dell'assessore, è la mancanza di un progetto per la città. Mancanza di un progetto per la città e per la collettività copertinese. Non viene tracciata nessuna linea guida finalizzata allo sviluppo della città.
Le uniche certezze di questo bilancio sono prodotte da tutto ciò ha lasciato l'amministrazione Marcucci. Parlo del finanziamento Pirp di 4 milioni di euro, parlo del finanziamento per il risanamento idrogeologico 14 milioni di euro, parlo della ristrutturazione dell'asilo nido, delle Clarisse, della sistemazione dell'asse viario del centro storico. Alla fine quelle che dovevano essere delle opportunità per questa amministrazione si sono rilevate dei punti di criticità.
Per quale motivo? Perché in un anno di amministrazione nessuno si è posto il problema di come reperire i fondi per il cofinanziamento. La vostra doveva essere l'amministrazione del fare e del cambiamento, tenuto conto che il Sindaco ha un'esperienza pluriennale in campo amministrativo, ma purtroppo si continua ad operare sempre con il vecchio metodo. Si continua operare con l'esercizio provvisorio determinando non solo quello che la collega Ruberti ha sollevato, cioè di dover approvare aliquote delle quali già i cittadini hanno provveduto ai pagamenti.
Chi ha un minimo di esperienza amministrativa sa che operare con l'esercizio provvisorio significa dare agli uffici un Peg da gestire invece che in 12 mesi in 5. Questo dimostra che tutto quello che è stato messo in bilancio o la gran parte delle cose continuano ad essere o continuano a far parte del libro dei sogni.
Come tutti sappiamo, già con i tredicesimi gran parte del bilancio è andato via. Come si fa a chiedere agli uffici di attuare un Peg che avrebbero dovuto attuarlo in 12 mesi in cinque mesi, con tutte le problematiche connesse?
Niente è stato fatto per i tributi minori. Caro Sindaco, non abbiamo avuto nessuna operatività di questo campo. Anzi, è stata ripristinata la tassa sui passi carrabili di 13,16 euro al metro quadro al centro, di 8,18 in semi periferia, di 5,14 in periferia. Se consideriamo che sostanzialmente per dare l'accesso a un automezzo ci vogliono almeno 2 metri e 50 capiamo che stiamo togliendo dalle tasche dei cittadini quasi 35 euro l'anno.
Ma non finisce qui, perché se lo stesso cittadino chiede l'autorizzazione ad installare il passo carrabile dovrà procedere a un versamento di 12,30 euro, oltre a una marca da bollo di 14,62. Significa che per il primo anno il cittadino dovrà pagare circa 55 euro. Ma nessuno è preoccupato sostanzialmente di prevedere anche un servizio di fronte a una richiesta di pagamento. Alla fine cosa succederà? Che il cittadino onesto continuerà a pagare senza avere un servizio. E si alzeranno la mattina e troveranno la solita auto del vicino parcheggiata laddove non poteva essere parcheggiata. Non avendo la rimozione coatta, mi dite cosa dovrà succedere? Si chiameranno per l'ennesima volta i Vigili Urbani. Si creerà un qualcosa, non voglio dire un lavoro in più perché di fatto sarà difficilissimo operare in questo ambito senza l'istituzione di un servizio. Pensate una persona che deve andare a lavorare.
Anche per questa tassa i furbetti continueranno a farla franca. Che dire di questo aumento del 29% della spazzatura? Questo sapete perché è successo? Perché se noi andiamo a analizzare i dati vediamo che la spesa del servizio di smaltimento rifiuti solidi urbani per il 2007 era di 2.800.000 euro. Dal 2009 è cresciuta a 3.152. La previsione dice che crescerà ancora arrivando a 3.520. Questo significa che purtroppo ogni abitazione dovrà pagare in futuro non il 30%, quello che questa amministrazione sta aumentando, ma ci troveremo ancora a pagare un 18% che il commissario aveva già iscritto in bilancio. Nei prossimi anni dovremmo pagare il 48%. Il 48% che significa circa 3 euro a metro quadro. Una casa di 100 metri che oggi pagava circa 200 euro dovrà pagarne almeno 300. Ma il dato più grave è quello delle attività commerciali, le quali si troveranno purtroppo a dover pagare almeno dalle 400 alle 600 euro in più.
Certo, questo è un bel regalo che voi fate. Un regalo che fate ai cittadini onesti. Ma qualcuno mi replicherà sicuramente che è la legge che lo prevede.
Cari colleghi, la legge prevede l'adeguamento, la copertura, ma la legge non prevede che quella copertura deve avvenire attraverso l'aumento della tassazione. La legge dice anche che bisogna raggiungere dei livelli di differenziata pari al 50% entro il 2012, quindi vi chiedo: cosa ha fatto quest'anno l'amministrazione per incentivare la racconta differenziata? Cosa ha fatto l'amministrazione per cercare di incentivare

  • Data di pubblicazione: 14.09.10
  • Numero: 30
X
Torna su