Rosario Trono, Nasce a Copertino (Lecce) il 4 luglio 1902. A undici anni, dopo le elementari, entra nel Seminario di Nardo (Lecce), dove compie gli studi medi e ginnasiali. Nell'ottobre 1919 va a Molfetta nel Seminario Maggiore. Nel settembre 1920 viene mandato nel Collegio Argento di Lecce, tenuto dai Gesuiti, iniziando qui l'attività di guida verso i giovani studenti. Il 18 settembre 1926, festa di San Giuseppe da Copertino, riceve a Nardo l'Ordinazione sacerdotale. Viene poi assegnato alla Parrocchia Beata Vergine Maria del Rosario di Copertino. La principale preoccupazione di Don Rosario era l'oratorio come luogo di formazione cristiana. Aveva intitolato il suo oratorio e la Azione Cattolica a S. Giovanni Bosco, al cui metodo educativo si ispirava, e i genitori dei ragazzi, dell'oratorio, lo chiamavano il novello don Bosco. Ma il suo apostolato non si svolge solo nell'ambito dei ragazzi e dei giovani; subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, diventa guida spirituale la Comunità Braccianti; nel 1946 istituisce la Conferenza di S. Vincenzo per aiutare le famiglie povere del paese; costituisce l'associazione degli artigiani; apre una sezione della FUCI; promuove e sostiene la nascita delle ACLI. Nel 1964, dopo molti tentativi, fa nascere a Copertino una sezione degli Scouts, che avrà negli anni seguenti uno sviluppo notevole per il numero degli iscritti. Nel 1976, nel 50° di Sacerdozio, riceve il titolo di Monsignore. Nel 1986 festeggia 60 anni di vita sacerdotale. Muore il 4 gennaio del 1993 "Venti anni sono trascorsi da quando don Rosario Trono ci ha lasciati, eppure il ricordo di lui rimane perenne e sempre pieno di speranza e gratitudine per aver reso migliori i nostri anni giovanili e carichi di sentimenti di gioia e di forte emozione gli anni della rimembranza della maturità Egli ha segnato il cammino di tante giovani generazioni copertinesi, forgiandone il carattere e donando loro ragioni di vita e di fiducia. Quanti di noi hanno avuto la fortuna di attingere alla sua paterna saggezza e di essere testimoni diretti dell'esercizio concreto e quotidiano della sua bontà e della sua pazienza! I suoi incitamenti scolpiti perfino sui muri dell'Associazione San Giovanni Bosco, frequentata da decine e decine di ragazzi di ogni età e di ogni estrazione sociale, diventavano programma di vita che era bello sperimentare. La sua dedizione per i giovani non conosceva orari, né limiti di tempo o di spazio, la sua disponibilità era totale ed ancora oggi in quelli che lo hanno conosciuto e amato da ragazzi e che non l'hanno mai dimenticato da adulti, è ferma e diffusa la certezza che Egli da Lassù occupa un posto privilegiato per cui a lui si rivolgono con la fiducia di trovare un rifugio sicuro, un aiuto certo ed una risposta ai loro dubbi"